In coscienza, non so dire se la situazione sarà migliore quando cambierò : posso dichiarare che dovevo cambiare se volevo che la mia dimensione personale migliorasse. Questo in sintesi il succo del mio ragionamento quando mi sono posto il problema. Il rischio che correvo era che più cambiavo e più era la stessa storia. Sapevo che i cambiamenti non avvengono mai senza qualche inconveniente anche quando si cambia dal male verso il bene.
A chi mi domanda le ragioni dei miei viaggi, solitamente rispondo che so da che cosa fuggo, ma non ho ben chiaro il modo per raggiungere ciò che cerco. Questo lungo percorso che ospita il viaggio della mia vita è una specie di porta attraverso la quale cerco di uscire dalla realtà come per penetrare in una dimensione inesplorata che sembra un sogno. Vivo questo agio con comodo, cerco di rimuovere ogni motivo che possa ridestare i profondi motivi di malessere che hanno segnato parte della mia esistenza.
Una grande mostra: un titolo programmatico, Moda in Italia. 150 anni di eleganza. Si racconta, attraverso un itinerario di stile, creatività e formidabile capacità sartoriale. Il complesso e la semantica della vicenda storica, sociale e politica culturale e di costume del nostro Paese. La moda lungo un secolo e mezzo italiano straordinario e contraddittorio, sommatorio e convettore di un intreccio di clamorosi momenti epocali. Curatrici di eccezione: Gabriella Pascucci per la parte dal Risorgimento al Fascismo. Coordina l’esposizione che ci ha proposto la Fondazione Tirelli Trappetti di Roma.
La Mostra è composta da 4 Sez. Leonardo : Genio e mito Ultima mostra del compleanno d’Italia. Va data importanza agli accostamenti poiché moltiplicano i significati. Nello scrigno della Macchina Cimatrice ò esposto il celebre autoritratto. La risposta del pubblico è stata molto generosa. Perché Leonardo, cosa centra con il 150 esimo:Venaria, la Reggia più bella d’Italia ospita le cose più belle d’Italia. Il genio in quanto uomo diventa mito.
Una vera forma di adorazione nei confronti dei Medici. Le sue frequentazioni nel Giardino di San Marco, una sorta di museo all’aperto in cui erano esposte le statue antiche della famiglia e nel quale si tenevano lezioni d’arte testimoniano il suo phatos sentimentale. Riceve una committenza da parte dei Monaci di San Donato per una pala d’altare. L’ADORAZIONE DEI MAGI legato ad un tempo di consegna di tre mesi. Anche in questa circostanza non porta a termine l’opera. Provvede come al soliti l’amico Filippino Lippi.Nel 1482 si trova a Milano, grande città di oltre 100.000 abitanti. Probabilmente il suo trasferimento è legato alla politica di Lorenzo il Magnifico che cercò di utilizzare il prestigio dell’artista per fini diplomatici. Nella circostanza Leonardo portò e consegno un regalo a Ludovico il Moro. Si trattava di una Lira, uno strumento musicale rarissimo, che Leonardo utilizzò nel concorso musicale vincendolo con grande slancio. Leonardo era impressionato e affascinato dalle molteplici presenze tecnico scientifiche che qualificavano il tessuto socio-economico della Città.
Come si sa, funzione propria di genio è fornire idee ai cretini vent’anni dopo.
Il genio significa : prima di tutto trascendente capacità di prendersi delle brighe
Il Genio è come uno specchio, una faccia del quale riceve la luce mentre l’altra è tutta rugosa e rugginosa
Il Genio è la punta estrema del senso pratico.
Oppure: Il Genio è un per cento ispirazione e novantanove per cento sudore
Un uomo di genio non fa errori. I suoi errori sono voluti e sono portali di scoperta.
Definizione di : Mito
A differenza delle idee che pensiamo, i Miti sono idee che ci possiedono e ci governano con mezzi che non sono logici, ma psicologici, e quindi radicati nel fondo della nostra anima, dove anche la luce della nostra ragione fatica a far giungere il suo raggio.
I Miti sono idee semplici che noi abbiamo mitizzato perché sono comode, non danno problemi, facilitano il giudizio, in una parola ci rassicurano.
Un vocabolo nella bocca di tutti. Credo venga pensato e pronunciato con insistenza inusitata. Ognuno di noi ha la necessità di guarire da qualcosa. Nel corpo o nell’anima. Come stai? Come va? Rituali verbali che preludono a qualsiasi tipo di rapporto interpersonale. In effetti ha più peso la domanda che la risposta. Rompe, disgela, consente di arrivare al dunque. Ma in effetti la domanda è talmente scontata perché esprime la natura patologica della nostra condizione psico-fisica. Guarire, una priorità che condiziona tutto ciò che ci appartiene in termini di comportamenti e scelte. Curarsi è doveroso.
San Francesco di Sales “ Nella cura delle anime e del corpo, occorrono una tazza di scienza, un barile di prudenza e un oceano di pazienza.”
Una splendida canzone della Giannini. Ancor più bella per la forza che ogni singola parola irradia. Una preghiera convincente che accompagna un messaggio d’amore pieno di emozioni, di sentimenti e di impegni. La qualità che contraddistingue la ricerca di questo rapporto è tale da renderlo inevitabilmente ricevibile. Anche in amore si può e si deve essere onesti. Innanzi tutto con noi stessi per poterci esprimere con altrettanta onestà nei confronti della persona amata. L’amore ho orrore di tutto ciò che non è se stesso. Cara Giulia ti amo al punto di credere che: L’amore e la morte sono una sola cosa.
Gli specchi dovrebbero riflettere un momentino prima di rifrangere le immagini. L’incontro con la realtà è spesso traumatizzante. Sappiamo che la realtà è la più abile fra i nostri nemici. Lancia i suoi attacchi contro quel punto del nostro cuore dove non ce li aspettavamo, e dove non avevamo preparato le difese. Quando mi specchio non oso commentare, tanto meno mi pongo domande ma percepisco rumori sordi. Ma ritengo comunque che sia più comodo, meno complicato far finta di niente.