La ricchezza è fonte di grandi privilegi, il più invidiabile di tutti è quello di poter intensificare all’ estremo pensieri e sentimenti.Anticipo con questa considerazione ciò che potrebbe configurarsi come una conclusione. Il rischio è quello di trascorrere una vita arida, ci si arrangia convincendoci che non è mai poco quello che è abbastanza. Ciò vale dove il poco è molto per chi non ha che il poco. Si giunge addirittura a pensare che molti poco fanno un tanto.
Elogio religioso della Regina madre Margherita di Savoia alla memoria del compianto marito ucciso da Bresci nel "Vil Attentato del 29 luglio 1900" . " O Signore - Egli non fece che del bene in questo mondo, non ebbe rancore contro alcuno, perdonò sempre a chi gli fece del male, sacrificò tutta la vita al dovere e al bene della Patria e fino all'ultimo respirò si si studiò di adempiere la missione, Gli avevate affidato nel mondo, - per quel suo sangue vermiglio, che sgorgò da tre ferite, per la morte crudele che coronò tutta una vita di bontà e di giustizia, o Signore pietoso e giusto, riceveteLo nelle Vostre braccia e dategli il premio eterno delle Sue virtù. amen".
Moglie di Vittorio Emanuele II ( n.1822 – m 1855). Figlia dell’Arciduca d’Austria Ranieri, vicerè del Lombardo – Veneto e di Maria Elisabetta Francesca, sorella di Carlo Alberto. Maria Adelaide di Lorena, destinata ad essere prima Regina d’Italia, nacque a Milano, il 3 giugno 1822. Fu educata molto religiosamente, e come principessa assai devotaalla chiesa non si trovò certo a disagio nella corte di Carlo Alberto, a Torino quando nell’ aprile del 1842 vi giunse sposa del cugino Vittorio Emanuele. “Ella aveva, scrive un suo biografo un sorriso soave, immutabile la mitezza,incomparabile la bontà, ma non aveva il brio e la vivacità che, come suono di fanfara, destavano tutto e tutti sui passi di sua madre, la vice – regina Elisabetta, scacciando ogni malinconia ed ogni misantropia.
“Fare bene e fare sul serio” – sin dall’ inizio Margherita di Savoia dimostrò il suo impegno, diventando la moglie del Principe Ereditario, Umberto, del quale era cugina. Figlia di Ferdinando, duca di Genova secondogenito di Carlo Alberto e della principessa Elisabetta di Sassonia, Margherita, nel gennaio del 1868, in una giornata nella quale, secondo le cronache, Torino era ammantata di neve, ricevette la richiesta di matrimonio,direttamente dal Principe Umberto, senza intermediari: niente fino ad allora avrebbe fatto supporre le nozze tra i due cugini, tanto la preparazione tra la madre, Elisabetta e Vittorio Emanuele II era stata discreta. Margherita accettò con lo slancio ed entusiasmo dei suoi 17 anni e seppe, fin dal primo momento, essere all’ altezza della situazione.
Nel governo di Casa Savoia il sentimento della disciplina: per il poco che ho sottolineato forse sono riuscito a dimostrare che il Governo di Casa Savoia fu generalmente informato ad un quasi assoluto dispotismo, tanto più assoluto quanto più indaghiamo verso il passato. Importanti città che godettero di floridezza e libertà, quando furono afferrate dagli artigli Savoiardi dovettero subire e sottostare al loro giogo. Tutto ciò veniva definita una specie di “dedizione volontaria”. Le divisioni tra una città e l’altra indubbiamente favorivano l’adeguamento a queste regole pur di non darla vinta ai rivali.