A chi mi domanda le ragioni dei miei viaggi, solitamente rispondo che so da che cosa fuggo, ma non ho ben chiaro il modo per raggiungere ciò che cerco. Questo lungo percorso che ospita il viaggio della mia vita è una specie di porta attraverso la quale cerco di uscire dalla realtà come per penetrare in una dimensione inesplorata che sembra un sogno. Vivo questo agio con comodo, cerco di rimuovere ogni motivo che possa ridestare i profondi motivi di malessere che hanno segnato parte della mia esistenza.
Non so se definire ipocrita il mio comportamento. Ma sono convinto di avere meritato il diritto di sognare. Tentare di appagare il mio desiderio. Allo stato delle cose mi accontento di credere fortemente che i rapporti sentimentali che ci legano sono autentici perché reggono su questo dialogo ininterrotto dal giorno in cui sei partita per il Paradiso. Certo la strada è piena di interruzioni ma comunque è percorribile. Ogni volta che rallento è occasione per misurare la qualità del mio stato d’animo. Le lacrime continuano a scendere copiose. Vorrei che ogni goccia fosse convertibile in un gesto di pace e solidarietà. Mi rendo conto che forti sono le intenzioni ma debolissima la capacità di esserne conseguente. L’idea che un giorno avrò di nuovo modo di ridarti il nostro famoso “bacio sulla fronte” mi procura un fremito che mi inebria. Sono in balia delle idee speranzose. Mamma sostiene che forse io non credo fino in fondo a questa possibilità. Oggi sostengo che ci credo. Non avrei motivo di vivere, come per altro è giusto che sia pur con difficoltà questa vita banalmente terrena. Giulia, mi hai fatto un bel scherzetto. Tu ora sei felice, sei luce che splende, hai mantenuto intatto il tuo meraviglioso sorriso attraverso il quale comunichi con grande forza con il mio cuore mentale. Grazie per il tuo ultimo click. Un bacione papà.