Si racconta, attraverso un itinerario di stile, creatività e formidabile capacità sartoriale. Il complesso e la semantica della vicenda storica, sociale e politica culturale e di costume del nostro Paese.
La moda lungo un secolo e mezzo italiano straordinario e contraddittorio, sommatorio e convettore di un intreccio di clamorosi momenti epocali.
Curatrici di eccezione: Gabriella Pascucci per la parte dal Risorgimento al Fascismo. Coordina l’esposizione che ci ha proposto la Fondazione Tirelli Trappetti di Roma.
Da Pitti in poi: Emilio Pucci, sorelle Fontana, Roberto Capucci, Valentino Gentiloni
Moda una identità italiana. Perché scegliere la moda per una mostra celebrativa dei 150 anni dell’Unità nazionale. Perché la moda è stata ed è sicuramente uno degli elementi identitari dell’Italia contemporanea
riconosciuta nel mondo come Paese del buon gusto, dello stile della creatività.
La celebre frase : “ Fatta l’ Italia adesso facciamo gli italiani” esprime la consapevolezza che l’identità di un popolo è una costruzione in continuo mutamento e che l’unità obbligava ad un suo ripensamento. Gli uomini del Risorgimento lo sapevano bene: per loro il Regno d’Italia era una pagina nuova, che andava scritta senza volgere lo sguardo indietro. Anche la moda fa parte di questo processo.
Gli abiti storici della Fondazione Tirelli – Trapetti di Roma, Dispone di un abito antico che risale ai primi anni del XVIII sec. si tratta di un Gilet da uomo, interamente ricamato il cui taglio risente dell’influenza della moda lanciata da Luigi XIV.
Oggi l’eleganza allo specchio: La moda, come il design, è uno strumento straordinario, è veicolo di espressione dei tempi. Attraverso gli abiti, gli accessori, la creatività del vestire, si leggono intere pagine di storia e di vicende di una nazione. La moda è coinvolgente perché è parte di tutti. La moda sfonda le barriere della comunicazione, gli abiti sanno dialogare con tutti. , Vengono presentati gli abiti di donne celebri. Della Regina Elena, il mantello di Eleonora Duse, Claudia Cardinale. Ogni stanza illustra un decennio. Vedremo gli abiti della Contessa di Castiglione.
Si racconta la storia del tessuto.
Il profumo di moda: Indossare un abito vuole dire comunicare visivamente il nostro stile, il nostro gusto, il nostro carattere. Indossare un profumo vuol dire comunicare tutti i questi particolari alle persone accanto a noi che possono percepire i nostri dettagli più personali.
Moda dal Risorgimento al Fascismo. Con la morte di Maria Adelaide, si evidenzia l’aristocratico e leggiadro portamento della bionda Margherita, moglie di Umberto I. Nel corso del lungo viaggio intrapreso in tutta la penisola per farsi conoscere. Un tour che riecheggiò su tutti i giornali. Lanciò le vestiture sontuose. Venne abbandonato il casto stile della borghesia o delle stravaganze della Contessa di Castiglione. Primeggiava il suo abito Regale. Paludata il un abito di Corte in Raso bianco con ricami d’oro
Moda e corpo:Bellezza genere e forma. La moda è forma da cui traspare sostanza, L’evoluzione della sllhoutte e dei profili
Armando 21 novembre 2011