Se la vita avesse una seconda edizione come vorrei poterne correggere la bozza. Non sono certamente un pentito in vena di abiure o irriverenti disconoscimenti. Ma ho piena coscienza che la stessa sarà per me, come del resto per tutti un male incurabile. Ci porterà inesorabilmente a quello che in gergo conosciamo come la morte. Eppure nel suo lungo pellegrinaggio, la nostra vita, è una opera magica, misteriosa, ma che è sempre sfuggita alla ragione e al raziocinio. La grande questione è il rapporto tra questo ultimo elemento oggettivo con la qualità che sappiamo infondere ai nostri sforzi soggettivi che ne tentano l’integrazione nei termini più favorevoli fermo restando l’epilogo.
Perché in ven-e dlataula ‘l signored sicuratna fan ed tuti i color; at buto a m Perché in ven-e dlataula ‘l signor ed sicuratna fan ed tuti i color; at buto a meuj, at paciòco, a t’argiro, atbato e t’arbato, attajo e a te stiro. E quand it seslà bin en fila, bin anlignà e mach i te spete d’esse anfornà, a-j è ‘dcò chi, sercand ed dètepì ‘d gust, dzora a te sbrinciaquaicòs senza sust. Peui, quanditseurte da drinta col forn e ‘l tòperfum a se spantia a l’antorn, fin-a sensaaptit a venveuja ‘d mangete… autrautr tense a tute le diete! San-a merenda per i nòstripicin, vejamaneraat bagna ‘l nònoantel vin; a l’han create DònBaldò e TòniBrunè: alimentpìgustos a podìonenfè. Elsavej ‘d un-a ment e la bravura ‘d un-a man,
Era uno strano triangolo quello tra Vittorio Emanuele II di Savoia, il Generale Bartolè Viale e Rosa Vercellana, più conosciuta come la “Bella Rosina”. Più che altro , un’alleanza molto intima. Il re, la sua amante e l’alto ufficiale si scambiavano inviti, informazioni riservate, raccomandazioni,pettegolezzi di corte attraverso il reale servizio telegrafico, come in un romanzo epistolare dai toni accesi del XVIII secolo.
E’ considerata un legume da utilizzare in particolare sotto forma di minestra. E ciò evidentemente perché essa costituisce un alimento molto ricco principi organolettici preziosi per il nostro fisico. Innanzitutto essa contiene molto ferro, poi è ricca di vitamina, specie quando è giovane ed è in modo particolare cucinata in forma di purea diventa facilmente digeribile. E’ risaputo inoltre che la carota contribuisce a darci un bel colorito. A tal proposito si sprecano i sorrisi per supposti dubbi e perplessità. Eppure non si tratta di leggenda bensì di verità. Da lungo tempo si indaga sull’argomento, si approfondisce il tema legato a certi coloranti delle carote e si constata che queste sostanze, possono accumularsi sotto la pelle e colorire in modo molto netto i tessuti.
La prima cosa che mi sovviene è quella di mantenere l’equilibrio nelle situazioni in cui ravviso delle difficoltà. Ma l’equilibrio in se che cosa è se non la gradazione delle forze che possiamo controllare. Quindi l’equilibrio va costantemente sostanziato dal nostro alimento intellettuale. In ogni situazione è possibile marcare il nostro ruolo con la variabile conseguente al nostro comportamento che veste l’abito fornito dallo strumento mentale che ispira l’equilibrio azionato. Sottolineo che l’equilibrio è rigorosamente individuale e non risponde a regole generali. E’ una risorsa. Quindi lo mettiamo in azione per consentirci di relazionare proficuamente in ampio spettro sociale. Di converso se non assumiamo posizioni equilibrate; una delle possibili conseguenze è quella di scadere nella fase della indifferenza. Rischiamo la paralisi dell’anima. L’indifferenza è comunque motivabile, per molte persone, l’indifferenza può diventare una religione. Io però ritengo che uno dei peggiori peccati che possiamo commettere non sia l’odio bensì l’indifferenza. La considero per l’appunto micidiale per l’anima come la muffa per le cose. Se invece, per cercare di crescere, per evolverci, diamo credito , sfruttandolo, al potenziale di equilibrio a disposizione, camminiamo in direzione della serenità. Una posizione che ci da speranza senza timori.
Si diceva” Troverai sollievo anche rispetto le vane fantasie se compirai ogni atto della tua vita come se fosse l’ultimo” Ecco secondo me un uso equilibrato delle nostre forze.