Come si sa, funzione propria di genio è fornire idee ai cretini vent’anni dopo.
Il genio significa : prima di tutto trascendente capacità di prendersi delle brighe
Il Genio è come uno specchio, una faccia del quale riceve la luce mentre l’altra è tutta rugosa e rugginosa
Il Genio è la punta estrema del senso pratico.
Oppure: Il Genio è un per cento ispirazione e novantanove per cento sudore
Un uomo di genio non fa errori. I suoi errori sono voluti e sono portali di scoperta.
Definizione di : Mito
A differenza delle idee che pensiamo, i Miti sono idee che ci possiedono e ci governano con mezzi che non sono logici, ma psicologici, e quindi radicati nel fondo della nostra anima, dove anche la luce della nostra ragione fatica a far giungere il suo raggio.
I Miti sono idee semplici che noi abbiamo mitizzato perché sono comode, non danno problemi, facilitano il giudizio, in una parola ci rassicurano.
LEONARDO IL GENIO E IL MITO
Il più grande italiano di tutti i tempi
Allestimento spettacolare di Dante Ferretti con la presentazione dell’autoritratto come punto focale di una entusiasmante esplorazione che è insieme filologia e psicologia sul tema.: Leonardo e il suo volto.
Leonardo di Ser Piero da Vinci ( Vinci 15 aprile 1452 – Amboise 2 maggio 1519)
Pittore, ingegnere e scienziato. Uomo di ingegno e talento universale. Dominò i campi dell’arte e della conoscenza. Si occupò di architettura e scultura. Fu disegnatore,ritrattista, anatomista, musicista, progettista e inventore. A buon titolo uno dei più grandi geni dell’umanità.
Vita: origini e famiglia
Primogenito del notaio Ser Piero da Vinci, di famiglia agiata e facoltosa, avuto da una relazione illegittima con una certa Caterina. I dati relativi la nascita sono riportati in un libro notarile “Ricordanze della famiglia”
Battezzato nella Chiesa di Santa Croce. In tale circostanza non presenziarono ne il padre e ne la madre poiché “ Sconvenientemente non sposati”. Venne organizzato un matrimonio per la madre Caterina con un contadino di nome Campo Zappi. Il padre Piero si sposò invece con Albiera di Giovanni Amadori accogliendo il bambino nonostante lo stutus di illegittimo. Anche questo dato è annotato nel libro notarile “Ricordanze di famiglia” con la seguente dicitura “ Lionardo figliolo di detto Ser Piero da Vinci non legittimo nato di lui e della Chaterina”. La matrigna mori a ventotto anni nel 1464 quando la famiglia viveva già a Firenze. Ser Piero si risposò ben altre 3 volte. Ebbe complessivamente 12 figli. I rapporti tra Lionardo e i suoi fratelli furono sempre difficili. In particolare si evidenziarono dopo la morte di Leonardo in relazione alla suddivisione della cospicua eredità.
Formazione e carriera:
Ser Piero mostrò alcuni lavori di Lionardo all’amico Andrea del Varrocchio. Disegni di elevatissima fattura che convinsero il maestro a reclutarlo nella sua prestigiosa bottega. L’ingresso avvenne incredibilmente quando Lionardo aveva solo 10 anni. Visse a lungo nella casa dei nonni, ricevette una educazione approssimativa. Ma imparò a scrivere con la mano sinistra e a rovescia in manier del tutto speculare alla scrittura normale.
Unico rilievo che gli muoveva un altro grande maestro, ilVasari, che il “ragazzo cominciava molte cose e poi le abbandonava”. Di fronte all’evidenza, Ser Piero abbandonò l’idea di avviarlo alla carriera giuridica e abdicò a favore della carriera artistica. Il nonno Antonio morì lasciandogli una sostanziosa eredità. La bottega di Andrea del Varrocchio era ritenuta la più importante di Firenze. Una vera fucina di giovani talenti. Ne usciranno artisti del calibro quali Sandro Botticelli,Domenico Ghirlandaio e Lorenzo Credi. In bottega si espletavano attività quali la Pittura, tutte le tecniche scultoree, su pietra fusione a cere e intaglio ligneo. Ma soprattutto si praticava il disegno. Il linguaggio artistico era unico e imposto dal Maestro, ciò determinava a volte la difficoltà nell’assegnare ai singoli allievi la paternità dei lavori. Nel 1473 Lionardo datò, firmandolo, la sua prima opera. “ Il paesaggio con Fiume”- Veduta a volo di uccello della valle dell’Arno. Oggi esposto agli Uffizi. Con questa opera si evince la sua naturale predisposizione nei confronti del mondo naturale che lo accompagnerà in tutto il suo percorso artistico. Altra opera giovanile: “ Angelo Raffaele e Tobiolo” segue la “Madonna col bambino e gli Angeli”. Altro campo di sperimentazione fu quello scultoreo. Iniziò con delle teste che ridono, con dei putti tutti in gesso. Non si notizia di opere rilevanti, l’unica riguarda il monumento incompiuto di Francesco Sforza. Si ha contezza di tanti lavori, ma non la certezza di poterli assegnare a lui. Esplode in bottega con l’opera della Annuciazione oggi esposta agli Uffizi. Seguiranno l’Angelo del Battesimo e due studi di disegno: Studio di drappeggio e lo Studio di braccio. Ancora “La donna del Garofano” e il “Ritratto di donna” oggi a Washington. Seguiranno anni di silenzio tra il 1474- 1478. Furono anni di crescita personale, facilitata anche grazie al sostegno economico del padre. Ricevette il primo incarico pubblico nel 1478 per realizzare una pala per la Cappella di San Bernardo nel Palazzo della Signoria con un compenso previsto di 25 fiorini. Non porterà a termine l’opera, completa tata successivamente da Domenico Ghirlandaio e Filippino Lippi. Si avvicinò a Lorenzo il Mgnifico9 grazie ad Andrea del Varrocchio. Realizzò importanti fogli dei codici Vinciani, consulenze militari e ingegneristiche. Per altro ritrasse anche il cadavere impiccato di uno dei congiurati dell’assassinio di Giuliano de Medici.
Fine 1° parte. A.C. 19 novembre 2011