Ricordo una strana chiacchierata, penso risalga a circa 15 anni orsono. Classica situazione conviviale, nella nostra casa di campagna, a Canale d’alba nelle Langhe. Per l’occasione avevo assunto la posizione dell’uditore, per scaramanzia ma anche perché rasentavo i limiti della “summia” avendo dato sfogo al piacere di bere il nostro nebbiolo. Sosteneva un prolisso commensale a cui il nettare procurava una cineticità verbale impressionante: una vedova fin quando osserva le regole del lutto, si tiene appartata e cerca di vivere ai margini della normale interazione sociale; non fa e non riceve visite in modo preventivato se pur trattasi di parenti e intimi amici.
I gravissimi effetti della crisi stanno determinando non solo conseguenze con ricadute drammatiche sulle condizioni di vita materiale della popolazione ma anche situazioni di autentico e diffuso smarrimento culturale, spirituale e politico. La classica situazione dove è possibile si possano determinare fenomeni di instabilità e mettere a repentaglio la tenuta delle istituzioni democratiche.
Ho smesso di scrivere, pur ponendomi il problema non riesco a darmi una risposta persuasiva.
Sarò stato colpito dalla sindrome della indifferenza? Non penso. Eppure non provo commozioni,tenerezze, turbamenti,eccitazioni tali da rimettermi in carreggiata. La penna resta silenziosa. Ho l’impressione che sia stato steso un telo impermeabile sul terreno da cui attingo e nutro il mio spirito creativo. Manca la spinta propulsiva.
Offrire pane e sale, avere sale in zucca, portare il sale in una casa nuova, rompere un piatto di sale davanti a due novelli sposi, sono espressioni che mostrano il valore simbolico del sale. Poche persone, all’infuori di frasi e riti tradizionali conoscono tutte le buone e cattive proprietà del sale. Il sale è così necessario alla salute, che nessuno lo ha mai bandito dai regimi alimentari pur se utilizzato con criterio e misura.: è indispensabile alla costituzione del sangue e della linfa, alla formazione della bile e di altre secrezioni: contribuisce alla formazione dell’acido cloridrico, del succo gastrico, giova a tenere sciolte nel sangue le globuline e a mantenere l’equilibrio osmotico tra i globuli ed il siero, ed anche nei tessuti, di cui è componente normale.
Voi tutti sapete meglio di me che essiccare i legumi adatti e altri prodotti della terra per migliorare l’economia dei bisogni f amiliari è dovere di ogni buona “massaia”. Così sosteneva mia nonna Savina. I legumi da essiccare vanno prima lavati; taluni devono devono essere anche sbucciati. Se volete sbucciare presto e bene le patate e le carote, fatele bollire in una soluzione di calce al 10%. Le melanzane, le zucchine, le zucche non si devono spellare anche i peperoni si possono seccare senza trattamenti preventivi. Se i legumi che intendete essiccare devono servirvi per preparare minestre, tagliateli in fette.
Ristorante Lucio d’la Venaria, conferenza stampa presentazione programma Lunedì 19 marzo ore 11,30
Assessore Dott.a Fosca Gennari , Dott. Irtino.
Presentazione – Bozza
Tra i vocativi più ricorrenti , rappresentati nel corso di cerimonie ufficiali , sicuramente emerge il richiamo alla Reggia di Venaria. Una perla che edulcora, che rende gradevole l’appetito mentale di chiunque ha a cuore l’immagine della nostra città e la propone come elemento di legittimo vanto. Una opzione che raccoglie unanime consenso. Però, c’è un però. E molti di noi se lo pongono come elemento problematico. La Reggia è stata edificata nella seconda metà del seicento negli storici territori di caccia dell’Altessano prima della Venaria dopo. Ne discende che è più corretto vocare Venaria, la città che si onora di ospitare la Reggia e non solo, mi riferisco all’area protetta storicamente più suggestiva, La Mandria. Prima riserva privata di caccia appartenuta a Vitt. Em. II. Venaria Racconta è un percorso attraverso il quale racontiamo come questa comunità si è sviluppata ed evoluta non solo nella quantità ma soprattutto nella qualità. Venaria Racconta ne ufficializza il coronamento culturale che non si sostanzia solo, seppur di tanta Storia Regia, ma di molto altro. Uomini, fatti e cose, siamo alla quarta edizione. Credo che vivremo , grazie al vostro sostegno e alla vostra presenza una bella esperienza. Vi presento e li ringrazio.
Un bel giardino si identifica innanzitutto con lo splendore e la salute delle piante che ospita. Gli alberi infatti,siano sempreverdi o a foglia caduca, da frutto o ornamentali, costituiscono un elemento fondamentale, sia nei grandi spazi verdi, che nei giardini urbani di limitate proporzioni, perché conferiscono profondità prospettica, creano angoli intimi e raccolti e donano ombra in estate. Gli alberi e piante necessitano di cure assidue e trattamenti continui: ecco allora alcune considerazioni sulle operazioni più importanti da eseguire per una loro corretta manutenzione.
SODARE: lavorare e mettere a coltura un terreno incolto.
AERARE: favorire la vita della micro flora e della micro fauna del terreno ed aumentare quindi la fertilità.
ROMPERE LA CROSTA SUPERFICIALE: evitare fenomeni indesiderati di evaporazione eccessiva degli strati profondi dei terreni.
PREPARARE IL LETTO DELLA SEMINA: lavorazione superficiale del terreno per la semina ed il trapianto di colture da orto e da giardino.
RINCALZARE LE PIANTE: coprire con terra la porzione basale di tutte le piante da orto e da giardino per permettere un migliore ancoraggio del terreno nel caso di alcuni ortaggi quali finocchi, porri,rape,cardi e sedani, per favorirne l’imbiancamento.
ELIMINARE LE ERBACCE: togliere dal terreno le erbacce al fine di assicurare una migliore crescita delle colture.
ASSOLCARE: creare solchi nel suolo al fine di assicurare un buon sgrondo delle acque superficiali nel terreno evitando i ristagni.
ROMPERE LA SUOLA DELLA LAVORAZIONE: le ripetute lavorazioni effettuate alla stessa profondità creano uno strato di terreno impermeabile che impedisce all’acqua e alle radici delle piante di penetrare nel suolo.
INTERRARE IL CONCIME: mescolare alla terra i concimi organici o di sintesi.