Non ci accusate di idolatria. Garibaldi non ne voleva: gradiva e ricambiava l’affetto; ma che farci, se l’affetto nostro si mutava in adorazione.
Così sentivano e provavano coloro i quali lo seguirono.
“Noi abbiamo amato Garibaldi, salutando il bell’astro sparito, salutiamo la nostra giovinezza lontana, gli ardori santi ….”.
Parole che rappresentano uno stato d’animo caratterizzato dal fascino della presenza e della parola del Condottiero.
Sono trascorsi 150 anni e questo passato è diventato leggenda.