E’ considerata un legume da utilizzare in particolare sotto forma di minestra. E ciò evidentemente perché essa costituisce un alimento molto ricco principi organolettici preziosi per il nostro fisico. Innanzitutto essa contiene molto ferro, poi è ricca di vitamina, specie quando è giovane ed è in modo particolare cucinata in forma di purea diventa facilmente digeribile. E’ risaputo inoltre che la carota contribuisce a darci un bel colorito. A tal proposito si sprecano i sorrisi per supposti dubbi e perplessità. Eppure non si tratta di leggenda bensì di verità. Da lungo tempo si indaga sull’argomento, si approfondisce il tema legato a certi coloranti delle carote e si constata che queste sostanze, possono accumularsi sotto la pelle e colorire in modo molto netto i tessuti.
Accadono persino i casi, ad es. per i diabetici, che questa sostanza accumulandosi eccessivamente, dia una tinta intensamente gialla, specie alla loro palma della mano. Si deve pure osservare che le materie gialle coloranti gialle contenute nel legume, sono spesso associate alle vitamine ed ad altre sostanze indispensabili per la salute. La carota è uno di queste. Ne contiene molto anche il tuorlo dell’uovo, il burro della mucca è ricchissimo di vitamina, per lo meno quando ha la tinta giallognola; quando invece è bianco ne è sprovvisto. Per altro si è verificato in cascina che quando la mucca mangia carote arricchisce il proprio latte. Tutto ciò lascia ritenere che i legumi che si fanno imbianchire o più esattamente ingiallire artificialmente nel silos, come le lattughe, le cicorie, i cardi, i finocchi, i cavoli, accumulano delle sostanze nutrienti preziose. E,cosa curiosa, secondo studi medici, tra cui le osservazioni del famoso medico Artaulf de Vivenzi, le carote sembrerebbero decisive pe curare efficacemente la tubercolosi.
N.B. nota di risposta quando seguivo una rubrica, negli anni 70, del giornale La Voce della Dora diffuso