Il forte malessere dei ceti produttivi del Centro-Nord che misurano con mano l’assenza e il fallimento delle politiche economiche e sociali portate avanti da questo governo. Quindi gli inneschi delle nuove rivendicazioni sociali nascono da motivi veri , molto concreti. Solo in parte il Centro-Sinistra è riuscito a rappresentare i motivi della rabbia sociale. Ciò ha significato un indebolimento del ruolo della politica e quello dei partiti. Un’altra novità è rappresentata dal fatto constatabile che il Paese reale è più avanti rispetto al mondo della politica. Lo è anche rispetto a quella componente che nel passato non avevamo remore a definire più avanzata, democratica e riformatrice. Altro elemento su cui vale la pena di soffermarci che dentro la “vittoria” vi sono ingredienti decisivi quali ad es. valori, simboli e contenuti che appartengono storicamente alla sinistra oggi rappresentata da S.E.L. Ma ciò non è tutto, e si evidenzia nel secondo turno delle amministrative, dove grazie ad uno sforzo reciproco di rinuncia ideologica, i poli della sinistra hanno combinato con il polo di centro favorendo risultati finali che premiano lo schieramento e il P.D.,portandolo oggi in testa ai sondaggi ma che lo scalzano dal ruolo di partito che rappresenta il voto utile fagocitando le forze minori così come ai tempi della bipolaristica visione politica di Veltroni. Quindi oltre sottolineare il ruolo dei movimenti,ampi, aperti,diretti da un formidabile ritorno alla politica dei giovani che ci hanno trasmesso, assieme alle donne i nuovi colori dell’impegno sociale e civile,va evidenziato il ruolo del movimento di Vendola e di Di Pietro. A tal proposito richiamo argomenti quali quelli legati alle primarie e le scelte conseguenti rivelatesi vincenti con Pisapia, De Magistris,Sanna ecc.
Ulteriore argomento che ci aiuta a capire è quello di indagare sulle caratteristiche del voto referendario.
Forse è proprio qui che si è presentato con il suo vero identikit il vero volto della nuova Italia. Se i referendum fossero stati proposti e sostenuti dagli schieramenti dei partiti ben difficilmente sarebbe stato raggiunto il quorum. Ha inciso in modo determinante il mondo della rete. Oramai la rete cattura molto di più delle varie T.V. E’ un luogo libero e democratico semplice e poco dispendioso. La circolazione delle idee è rapida. Con onestà, sono preoccupato, se penso che possano esserci oggi elementi indistinguibili tra l’essere di destra o sinistra. Sono tutt’ora convinto che la scala valoriale della cultura di sinistra guarda più in alto, offre orizzonti che consentono di più a all’uomo, ma soprattutto ai popoli. La lezione referendaria deve lasciare un segno, a votare sono andati i cittadini di tutti gli schieramenti per difendere i beni comuni. Cosa ha imparato da tutto ciò il P.D. La frase di Bersani che il P.D è partito che si qualifica come forza a cultura civica è molto importante. Riuscirà il P.D, forza fondamentale per vincere, a favorire alleanze che rendano possibili i programmi di forze culturalmente distanti? Da Vendola a Casini non è una semplificazione è una necessità. Partiamo dalla vittoria, il C-Sinistra ha i suoi meriti che gli vengono oblati dai cittadini scesi in piazza, ma sappia meritarsi questo accredito.
Armando Crivelli – Giugno 2011