La natura è concepita, secondo la nostra cultura come il prodotto della volontà di Dio consegnato al dominio dell’uomo. La natura prodotta dalla volontà di Dio viene consegnata agli uomini perché possano trarne sostentamento e su di essa possano esercitare il loro potere. Dio affida ad Adamo il dominio sugli animali della terra, sui pesci dell’acqua e sui volatili del cielo.
Gli uomini devono contemplare la natura e cercare di catturarne le costanti. Sulla base di queste costanti devono costruire l’ordine sociale e l’ordine della propria anima. La natura è dunque l’orizzonte di riferimento sia della politica sia del buon governo dell’anima,oggi di competenza (purtroppo) della psicologia. La natura è stata data in consegna all’uomo al fine che la domini, non c’è alcuna contraddizione fra la tecnica e la natura se la natura è immutabile, ma cosa succede se viene modificata dalla tecnica?.La risposta è “La tecnica è di gran lunga più debole della necessità che vincola la natura alla sua immutabilità e alla regolarità delle sue leggi. Sofocle; nell’Antigone racconta che “ L’aratro solca la terra, però la terra si ricompone dopo il suo passaggio. Allo stesso modo la nave solca il mare, ma le onde si ricompongono presto in una calma trasognata. Quindi la natura non viola la legge della necessità e la tecnica non oltrepassa mai la legge che governa la natura.
Ma ne siamo certi?
Oggi la tecnica ha raggiunto livelli tali di perfezione che sicuramente potrebbero mettere in discussione questi capisaldi e presupposti.
La scienza moderna
I nomi di riferimento sono Bacone, Galilei, Cartesio i quali hanno formulato delle ipotesi sulla natura, sottoponendola a cavia con la sperimentazione e se la natura conferma il loro esperimento l’ipotesi diventa legge della natura. Questo è il fondamento della cosiddetta scienza moderna. Attraverso Kant, Copernico, Galilei e Torricelli l’esperimento diventa sempre più parte organica del concetto di “legge naturale”. L’uomo diventa dominatore e padrone del mondo. Ciò significa che l’uomo ha trovato il metodo con cui leggere la natura e organizzarla secondo i propri progetti. Probabilmente la fonte dei guai terreni è ubicata in questo luogo del mio ragionamento (sich!). L’evoluzione procura lesioni al sistema che governa meccanismi ed equilibri della natura. Non ci si è resi conto che la natura è animistica e reagisce. Ognuno di noi è in grado di giudicare il proprio habitat. Dispone di molti elementi per trarre conclusioni. E’ inutile fuggire dalla verità, siamo tutti imputati colpevoli. Sostenere che il progresso è totalmente compatibile con l’arcano codice genetico della natura è convinzione inesatta. Il progresso tecnologico, attraverso la pratica della sperimentazione ha rappresentato una forzatura che spesso ha ingannato all’apparenza con risultati positivi che però a lungo andare si sono rivelati effimeri e anche dannosi. Credo si possa emblematizzare quanto sostengo: Il surriscaldamento del clima che progressivamente è fonte di cataclismi di tali dimensioni inimmaginabili solo alcune manciate di anni orsono. Oggi la natura ha comincia a ruggire, denuncia la propria insofferenza rispondendo da par suo. Ognuno di noi rifletta.
Armando Crivelli 28 dicembre 2011