Sarà l’effetto dei farmaci che assumo in abbondanza tutti i santi giorni, gli antidepressivi e gli antidolorifici che mi inducono al chiudere gli occhi procurandomi un torpore sonnolento. Ma, quando me ne rendo conto, li riapro e colgo un imbarazzo generale tra i presenti. Ho un bel da dire o assumere una postura che smentisca l’eventuale illazione mentale che si è conformata tra le persone che mi regalavano compagnia. Però io voglio andare oltre, voglio capire se vi sono altre ragioni che mi portano regolarmente tra le braccia di Morfeo. Ragioni che hanno a che veder con valenze di natura mentale e forse spirituale. Ora riconosco che l’argomento è un pezzettino, un dettaglio se considerato come addendo costitutivo del mio comportamento generale. Una volta riaperti gli occhi diventa imbarazzante dimostrare il contrario ai presenti che nel contempo sedimentano la loro ironica opinione. Lo stesso imbarazzo lo colgo anche quando tutto ciò mi succede in solitudine. Approfitto però dello stato di grazia per sognare moltissimo. In generale sogno situazioni idilliache, soavi e tenere. Quanto sarei felice se mi comparisse il sorriso unico e smagliante della mia Giulia.Ma tendenzialmente sogno in positivo. Un sonno conciliante. A volte spiace interromperlo. Si tratta di vibrazioni brevissime ma nutrienti. Questo è quanto succede a me nel mio disordine generale. A differenza di quanto si afferma comunemente il sonno non è il prologo della morte, io lo considererei un ottimo ingrediente per sostenere il motore vitale del nostro procedere in questa vita di incarnati.
N.B. Brano che ho estorto dalle “Mie stupidaggini”