Ai soldati e ufficiali sbandati che erano invece riusciti aportarsi appresso le armi e le munizioni si unirono gruppi di civili, borghesied operai che avevano apertamente manifestato i loro sentimenti nelle settimanetra il 25 luglio e l’8 Settembre 1943 ed erano riusciti a sottrarsi allerappresaglie e minacciati allerappresaglie coatte.
Si formarono i primi gruppi di partigiani, col proposito nonsoltanto di difendersi, ma anche di riprendere la lotta. Da Roma e dalle cittàdel Lazio questi uomini trovarono rifugio o sulle selvose alture dei colli Albani o sullemontagne nell’alta Valle Nera. E così via risalendo la dorsale Appenninica. Nell’ItaliaSettentrionale, dove i soldati sbandati e gli antifascisti attivi erano piùnumerosi e decisi, essi si raccolsero in tutte le valli che dalla pianurapadana si dirigono verso le creste e i valichi alpini. L’impulso e la guidavenivano per lo più da uomini che avevano militato ai movimenti antifascistigià dalla prima ora o che avevano avuto rapporti con essi; a coloro i qualiappartenevano a quelle correnti politiche che dopo il periodo dell’attivitàclandestina erano usciti in piena luce dopo il 25 luglio ’43 e avevano formatoi Comitati tra i partiti antifascisti in via di ricostituzione. QuestiComitati, che facevano rivivere gli antichi sentimenti di opposizione del 1924,avevano una tradizione una consistenza troppo solida per scomparire conl’occupazione tedesca. Essi continuarono a vivere, rinforzati dai compagni difede e di lotta che erano tornati dal confine, dalle carceri o dall’esilio,riprendendo l’attività clandestina e si chiamarono Comitati di Liberazione. Ilcontributo alle formazioni partigiane fu quello del Partito Comunista Italianoseguito Dal PdA, ma anche i socialisti e i democristiani e liberali furonosignificativamente presenti. Si registrarono anche3 alcune presenze organizzatedi gruppi apolitici e di fede monarchica. Si registrarono all’inizio parecchierotte di collisione sulla individuazione di una tattica unitaria da seguire. Leforze più moderate non erano d’accordo sul condurre azioni eccessivamenteardite e arrischiate. Gli stessi industriali, seppur partecipi in minima parte,cercavano di difendere gli impianti delle loro aziende. Già nell’Ottobre del!943 apparvero i primi atti di guerriglia partigiana: sabotaggi sulle lineeferroviarie, incendi ed esplosioni di convogli di munizioni o carburanti, lanci di bombe contro automezzinazisti, uccisioni di militari nemici, razzie nei depositi di armi, viveri ovestiario. Cominciarono anche i primi scontri veri tra le formazioni partigiane e i reparti nazi-fascisti. Uno deiprimi a Pizzo d’Erna presso Lecco o a San Martino vicino a Varese. I comanditedeschi dovettero prendere atto di questa novità decidendosi ad impegnare gliuomini e i mezzi necessari per reprimere la guerriglia partigiana checonsideravano una manifestazione criminale da punire nel modo più rigoroso,applicando forme di giustizia sommaria. Nell’autunno/Inverno 43-44, mentre sicombatteva tra le forze regolari al Su e al Centro Italia, al Nord si formavanole divisioni partigiane e si addestravano nella guerriglia. L Regioni del Sudmai occupate dai tedeschi e già liberate vivevano sotto il Governo del Re e delMaresciallo Badoglio e l’occupazione militare delle Nazioni Unite. Vigeva peresse l’armistizio dell’8 Settembre. Il 30 ottobre- 43 i tre governi diInghilterra, America e Russia emanavano un comunicato che fondava sul principioche il fascismo andava totalmente distrutto. Ribadivano che il nuovo Governodell’Italia vedesse la partecipazione dei rappresentanti delle principalicorrenti storicamente antifasciste, prevedesse la restituzione totale dellalibertà di parola, di culto, opinione politica, di stampa, di riunione, diassociazione e la soppressione di tutte le istituzioni create dal regime. Aseguito di ciò il Maresciallo Badoglio tentò di formare un Governo con questecaratteristiche. Scoppiarono problemi di ruolo, risolti solo con l’arrivo inItalia da Mosca di Palmiro Togliatti, il quale anziché far prevalere il ruolodominante dei comunisti fece prevalerel’interesse comune della volontà di vittoria. Ci furono le dimissioni DiVittorio Emanuele III a favore del figlio Umberto con l’incarico di LuogotenenteGenerale. Si dimise lo stesso Badoglio sostituito da un nuovo primo Ministrocon un nuovo governo di cui facevano parte Benedetto Croce e Carlo Sforzaministri senza portafoglio. Fu istituita la sede a Salerno. Lo si puòconsiderare il primo governo di Unità nazionale. L’episodio militare che smosselo status quo campale dell’occupazione tedesca e Americana, fu lo sbarco nell’autunno43 di Anzio. L’obiettivo era la presa di Roma e dell’Italia Centrale. Itedeschi avevano realizzato sbarramenti imponenti che portarono al tragicoepilogo di Monte Cassino. Drammatica la posizione delle truppe italiane presetra due fuochi assolutamente indipendenti che gli procurarono 3000 morti. Leaspettative dei romani per una rapida liberazione furono ovviamente disattese.L’organizzazione romana della resistenza andava via via migliorando. La collaborazione di valorosi ufficiali, come adesempio il colonnello Montezemolo, valse a creare una buona rete dicollegamenti radiofonici. Ci furono però anche delle drammatiche ritorsioniquali quelle delle fosse Ardeatine. Il coordinamento tra la resistenza e le forzealleate consentì all’aviazione Americanadi infliggere pesanti perdite alle forze nemiche. Operazioni analoghe cominciaronoa svilupparsi anche al nord ove si era registrato un primissimo caso dirappresaglia a Boves) specie per opera del giovane comandante partigiano Duccio Galimberti. La guerrapartigiana cominciò ad irradiarsi in tutte le valli piemontesi. Oltre ai gruppie reparti partigiani nelle campagne, si andarono formando fin dall’autunno 43organismi di altro genere nelle città.I gruppi di Azione Popolare (GAP). Erano gruppi di pochissimi uomini, il cuicomandante era collegato con il comandante di altri gruppi esistenti in città.Vigevano regole strettissime. Erano incaricati di colpire a forte effetto perdare la sensazione alla popolazione che l’azione era viva e aggressiva contro itedeschi e i fascisti. Formati da uomini particolarmente dotati e coraggiosi.Nelle fabbriche vennero costituite le Sap squadre di agitazione popolare,incaricati di promuovere rivendicazioni nei luoghi di lavoro indicendo anchegli scioperi. I grandi scioperi iniziarono a Torino a cavallo del 43/44. Dopouna serie di fermate scoppiò lo sciopero generale del 1 marzo 44 che arrestòtutta l’industria del Nord. Fu uno sciopero politico, organizzatounitariamente. Sostenuto dal C.L.N. durò otto giorni. Questa iniziativairrobustì la ripresa dell’azione armata antifascista. Iniziò lo sgretolamentodella compagine fascista e contribuì ad incoraggiare gli animi in vistadell’insurrezione generale e la liberazione generale . Fin dall’autunno43 igruppi antifascisti dell’Italia avevano cercato di stabilire collegamenti congli Anglo/Americani, così come già sottolineato. I centri di osservazione eranoLugano e Berna. Un importante incontro fu quello tra Ferruccio Parri e LeoValiani con i Britannici e Americani per una collaborazione attiva e per ilrifornimento di armi, viveri ed indumenti . Ma la cosa che premeva gli emissariitaliani era quello di conservare le basi unitarie del movimento . I repartipartigiani videro nella primavera l’affluire di nuove reclute potendo in questomodo aumentare notevolmente l’azione bellica. I reparti si organizzavano almeglio. Le brigate più organizzate erano quelle legate al nome di Garibaldi e aquelle di Giustizia e Libertà. Come però sottolineato, nonostante la differenzaideologica comune senso denominatore era il sentimento della lotta unitarial’unico che doveva portare alla vittoria finale. L’offensiva alleata iniziatanel gennaio/44 con lo sbarco di Anzio, nonostante la frenata alla linea Gustavdi Cassino portò alla liberazione di Roma. Ricordo che al comando delle truppetedesche era il Maresciallo Kesserlig. Esso era cosciente, quanto lo erano ilFurher e Mussolini che la perdita di Roma(La città aperta) aveva più unsignificato simbolico che toccava le corde psicologiche che un significatomilitare. Kesserling nella ritirata non fece saltare ne ponti ne viadotti sipreoccupava di rinforzare le linee orizzontali di contrasto. A seguito dellaliberazione di Roma si insediò l’organismo di coordinamento. Vittorio EmanueleIII rassegnò le dimissioni a favore del figlio Umberto con l’incarico dellaluogotenenza militare. Alla carica di presidente del Consiglio fu nominatoIvano Bonomi. Intelligente e colto, scaltro nella lotta politica, ottimooratore, ricco di buon senso anche se molto risoluto nell’azione politica, vitamodesta , dai tratti anche affabili e non compromesso con il passato.Impersonava bene la figura del patriota . Il suo governo incaricavarappresentanti di tutti i partiti antifascisti. Gli venne patrocinato ilriconoscimento delle Nazioni Unite ma solo dopo alcuni giorni per leperplessità Britanniche. La vita del ministero non fu facile. IlPaese era devastato dalla guerra e stremato da ogni risorsa. Primo problema era quello dellecomunicazioni o dai collegamenti. Ogniprovincia liberata dagli alleati veniva consegnata all’Amministrazione CivileItaliana. I tedeschi mantenevano0 una tattica di ritirata molto aggressiva,questa volta facendo saltare i ponti, danneggiare le strade, guastare gliimpianti. Nell’estate 44 le truppe alleate erano in Italia centrale. L’ultimalinea da superare era la linea Gotica. Con lo sbarco in Normandia compito delleforze tedesche era quello di difendere i propri confini nazionali e quindicominciavano ad allentare la loro presenza nel resto di Europa. Il 21 AprileMussolini fece visita ad Hitler a Salisburgo per confermare la loro comunanzanel credere ancora nella vittoria. Dopo la liberazione del Duce dallaprigionia del Gran Sasso il suo tono eradimesso e remissivo. Scompariva sotto la frusta della controffensiva labaldanza dell’oratore demagogo. Mussolini incontrò il Furher solo più una volta. Regnava un clima di terrore, si subdorava il tradimento ad ogni angolo.L’oltranzismo fascista era impersonato da Luca Pavolini. Il 1 luglio 44 Mussolini do docet della Repubblica di Salòdiede disposizione che tutti gli abili indossassero l’abito della camicia nerao la maglia nera. Il regime era giunto all’ultima stazione. Era arrivato ilmomento in cui terminava il confinedello squadrismo che per un ventennio era stato sinonimo di tracotanza e disfrenato arbitrio. Le fila dell’esercito fascista si assottigliavano a vistad’occhio. Il Duce occupava una residenzasul lago di Garda. Tenne l’ultimo discorso al teatro lirico di Milano il 16dicembre ’44. Discorso enfatico, pienodi proclami e di rilanci demagogici. Tentò addirittura di agganciare gruppi nonfascisti ma anticomunisti autorizzando l’uscita del giornale “ Italia delPopolo” e la costituzione di un raggruppamento nazionale repubblicanosocialista. Tentò di dare corpo ad un programma economico della Repubblica diSalò . Tutto ciò coincise con il massimo sforzo dell’azione partigiana. Il C.L.N.A.I/ il Comitato di Liberazione Nazionale dell’alta Italia che occupava sede inMilano assunse le funzioni di governo delle zone in mano alle forze fasciste IlComitato unitario fu concentrato nelle mani di un comandante Raffaele Cadorna eda due vicecomandanti Ferruccio Parri e Luigi Longo. Tre personaggi che vantavano credenziali dimassimo rispetto e di rigore morale. L’azione partigiana aveva raggiuntodimensioni di grande portata. Vennero liberate grandi aree del territorio in Piemonte,nella Val Sesia, Val Maira, Langhe, Astigiano nell’Ossola. Solo le azioni diritorsione nazista a volte incrinavanoil significato euforico di questi successi. Nel contempo l’avanzata Americana ,Inglese e Sovietica produceva effetti devastanti sull’esercito nazista. Gap eSAP erano oramai padroni dei grandi centri nelle ore notturne. Tr4mende sirivelarono le ritorsioni, ricordo quella di Marzabotto nella Valle dl Reno. Unbreve conflitto diplomatico ci fu quandoil comandante americano Alexander invitò i partigiani a sospendere la lotta edeporre le armi e tornare a casa per attendere l’attacco finale. Per moltipartigiani tornare a casa era impossibile, molti non avevano più casa erischiavano l’arresto. I rapporti vennero rilanciati il 7 dicembre ’44 in cuisi riconosceva al CLNAI l’alto merito al suo ruolo e a quello dei suoicomandanti, Il 25 Aprile il popolo insorgeva era pqadrone di Genova, Milano,Torino Un successo pieno che rese semplice l’avanzata alleata Gli ultimi giornidel Duce sono quelli di un uomo che vede oramai stringersi mortalmente ilcerchio del suo tragico destino, che è in preda alla paura di una fine orrenda4 cerca disperatamente di scappare Radunò ancora una volta il Consiglio il 20Aprile con l’obiettivo di spostare il Governo in Valtellina con prospettivepari al nulla. Con la mediazione del Vescovo di Milano incontra Cadorna,Lombardi e l’Avv Marazza. Rifiuta la resa incondizionata. Giunsero in quelmomento anche le notizie della resa delle residue forze naziste. Mussolini sialzò sdegnato promettendo una risposta entro un’ora. Convinto di essere cadutoin trappola, con la sua colonna di auto uscì dalla città verso le diciannove.Arrivò a Como verso sera e ripartì di buon mattino. Partì per Maneggio unendosiad una colonna tedesca. Però presso il villaggio di Musso i partigianifermarono il gruppo armato. Dopo una trattativa il comandante tedesco ottennedi poter proseguire a condizione di consegnare i fascisti. Fu nell’ispezioneche i partigiani scoprirono la presenza del Duce. Lo trasportarono a Dongo. Ilgiorno dopo caricarono Mussolini e la Petacci . Venne consegnato al ComandanteValerio che a sua volta rifiutò di consegnarlo agli alleati Tra gli arrestati vennero selezionati 17 nomi di personaggiche si erano distinti per crimini efferati. Dopo un rapido e sommario processofu decretata la sentenza di questo personaggio reo di aver procurato tantodanno al popolo italiano. Luogo dell’esecuzione Piazzale Loreto
ArmandoCrivelli 19 Aprile 2014