Una placenta raccoglie tutti gli elementi che hanno consolidato attraverso una naturale azione di sedimentazione i ricordi di particelle di vita vissuta. Una placenta che ne conserva gli ingredienti, mantenendone la genuinità. Spesso mi cimento con questa dura e ardua prova. La prova di cercare di attualizzare il più possibile. Ricordare fasi importanti di esperienze che si riassumono spesso in rapidissimi focus mentali.
Di li nasce il bisogno di estrapolarli, non solo per rappresentare l’orgoglio e il rincrescimento, ma anche per utilizzarli in chiave di utilità . Quindi nessuna situazione patetica volontà per dimostrare chissà che cosa. Siamo tutti vintage. Mi sento spesso posta la richiesta di raccontare parte delle mie esperienze giovanilismo l’impegno profuso in luogo della politica. Circa 40 anni di militanza nelle file del P.C.I: e nel sindacato. Giovanissimo sono stato immediatamente strutturato da mio padre nella organizzazione del Partito. Aveva ritenuto, e di ciò sono orgoglioso che io dovessi respirare in quel clima pur indossando ancora i pantaloni corti. Imparavo a disciplinare le idee. Imparavo a comportarmi nel mondo in cui era necessario rappresentare valori importanti. Valori più grandi di me. Spesso tutto ciò mi ha costretto ad accelerare il passo della mia crescita. Tutto ciò ha significato frequentare ambienti di persone più adulte. Appropriarmi di un linguaggio in grado di sostenere contenuti di grande spessore. L’amore per la carta, la penna e soprattutto per i libri è nato in quel periodo. Diciamo che ho giocato pochissimo pur amando il divertimento e i giochi a cui si affezionavano i ragazzini. Ricordo di essere stato subito reclutato nella struttura dei Pionieri. Cappellino, camicia azzurra e pantaloni corti e foulard rosso.Era l’organizzazione antagonista agli scauts. La nostra rivista si intitolava il Pioniere e il personaggio eroico era un bimbo di nome Chiodino.La commissione stampa e propaganda della 1° sez del PCI era collocata al piano rialzato della palazzina di piazza 66 Martiri sopra la pesa comunale dove si pagava l’IGE al buon sig. Biginelli, era luogo dell’incontro domenicale da cui partivano i diffusori dell’Unità, Noi Donne, Vie Nuove, il pioniere, ogni 15 giorni Rinascita. A volte venivano proposte riviste specifiche tipo Spartacus o materiali forniti dalla associazione Italia Urss. Urss una definizione che fa ancora palpitare e vibrare il mio cuore. Il valore sacrale dei giornali era capitale. Anche tuttala definizione dei locali di proprietà, l’articolazione delle associazioni e delle società sportive era regolamentata da protocolli inflessibili. Seppur politicante alleati. Le differenze con i compagni socialisti erano nette. Noi prevalentemente frequentavamo le Case del Popolo, i socialisti disponevano di Circoli. Ricordo il circolo Ferdinando Santi. Vi erano ulteriori forme di fiancheggiamento ad esempio da parte del mondo della coopera zio, compresa L’ACT che a Grugliasco operava in Via Lupo la cui sede centrale era in Via Monte di Pietà diretta da Cucchiarati. Che fiancheggiava la famosa 2° Sez il cui segretario era Darchini. Iscritti a questa sezione Gian Carlo Paietta e Battista Santià. Al sentore di questi nomi chiunque dovrebbe ritrarre le proprie allusioni per non parlare di Berlinguer. Scusate il clima e il fervore elettorale mi costringono a rivolgermi in questo modo al sig. Grillo. Vi era poi l’Arci diretta da Giuseppe Dozzo, mio secondo posticino di lavoro dopo aver lavorato alla lega delle cooperative. L’obiettivo era quello di imparare. L’Arci era al primo piano di Via Cernaia 40, frequentata allora da Gipo Farassino, il Regista teatrale Scaglione e dalla famosa ballerina Loredana Furno … All’Arci con Vito Caporusso organizzavamo attività teatrali e cinematografiche. Ricordo il Mistero Buffo di Dario Fò che conobbi nell’ occasione assieme a Franca Rame. Ricordo anche l’organizzazione dei concerti degli Inti Illimani. Proseguiva la mia piccola carriera sino a diventare funzionario della FGCI prima con Gian Brusasco e poi con Piero Fassino prima di passare all’ organizzazione del Partito. Ovviamente l’insieme delle strutture parallele erano di più , ricordo il sindacato di Pugno, l’Ampi,la lega dei comuni. Ricevevo piccolissimi rimborsi per sopravvivere. Ricordo l’attività del Cineforum, le pellicole che affittavamo ai circoli, tutti film di stretta osservanza sovietica. La corazzata Potionkin era il nostro biglietto da visita.Colgo l’occasione per ricordarmi anche l’esperienza dell’abbattimento del primo muro del manicomio femminile di Via Giulio. Argomento che dettaglierò all’orchè l’azione del Dott Basaglia si spinse oltre Trento per collegarsi all’ OP di Collegno. Ma questi impegni erano solo parte del mio coinvolgimento,io rappresentavo il Partito in Zona a Collegno, ero diventato il più giovane Segretario cittadino con 11 sezioni e ilpiù giovane Capo Gruppo Consiliare di eletti, nel 1978 noi raccogliemmo oltreil 57% dei voti. Eravamo i più forti della famosa zona Rossa. La competizione con la struttura di Collegno era accesa. Cito grandi Sindaci Luciano Rossi,Bertotti, Bonadies, Dangella Mattutino ecc Punto strategico dei nostri lavori era il Circolo Aurora di Collegno. A Grugliasco raggiungemmo la notevole cifra di iscritti arrivando a toccare i 2000 divisi in 11 Sezioni territoriali e di fabbrica.Dimensioni che man mano che cambiava il senso e il significato di militanza ci portò inesorabilmente sulla strada del declino. Aggiungo una nota, stava entrando in campo il fenomeno brutale del terrorismo, per semplici ragioni di ingenuità ne fui coinvolto e tal proposito ricordo il colloquio che ebbi con Paietta, Manzi e Guiati. Tutto ovviamente rientrò e ebbi anche un ruolo in occasione della famosa espulsione che diede vita al Manifesto. Momenti clamorosi li vivemmo con la Segreteria di Enrico Berlinguer che introduceva ovviamente principi e regole particolari per il nostro Partito a partire dalla questione Morale Ma a questo proposito riprenderò le fila di questi temi che portarono con Occhetto al superamento del Partito alla Bolognina e l’avvio di una china per me insopportabile. Ricordo anche la bruttissima vicenda legata alle Gru, in tale circostanza il malaffare coinvolse i Sindaci Comunisti Bernardi e Ferrara e tutti i Socialisti. Si crearono le condizioni che per la prima volta dovemmo ricorrere al salvatore della Patria, e lo fece nel migliore dei modi Mariano Turigliatto un non iscritto. Armando Crivelli 25 maggio 2014 fine prima parte – trattasi di note che vedrò di bonificare sotto tutti i punti di vista