Mi interessa segnalare come la proposta di favorire la visita agli orti e al frutteto dei Giardini della Reggia abbia scatenato un interesse che oso definire in alcuni momenti “Indomito” . Eh si! Nel verde domestico di un orto, molti dei nostri amici visitatori, ridestano arcani ricordi che appartengono al cuore delle esperienze vissute. Per molti di loro, il mondo della campagna ha rappresentato il sussidiario di vita da cui apprendere un sacco di cose rivelatesi successivamente decisive.
Dai giochi,dalla scuola dal mestiere, siamo quasi tutti transitati da quelle parti. In seguito, la vita, le necessità, i doveri ci hanno allontanato da quel mondo che comunque ha marchiato il nostro codice mentale. Ha lasciato tracce indelebili. Trovo che i nostri amici visitatori quando ci accompagnano in passeggiata all’orto e frutteto mantengano intatto il sorriso sul viso. Danno immediatamente un taglio crepuscolare al loro comportamento. Una piccola esperienza che risveglia in loro un grande ricordo. Certo interloquire con i Duchi Sabaudi e poco dopo occuparsi di pomodori, melanzane e peperoni è per lo meno inusuale in un luogo museale fra i più importanti del nostro Paese. Eppure anche i visitatori più esigenti di fronte ai doni dell’orto addolciscono la macchina acchiappa pensieri e vestono il proprio comportamento intellettuale con abito contadino. Io cerco di rendere normale questo percorso proponendo argomenti in genere già presenti nel recinto mentale degli amici in visita enfatizzando i particolari. Certamente questo tema apre scenari di ricerca enormi. Offriamo nuovi orizzonti professionali e opportunità per quei giovani che intraprenderanno il mestiere della guida turistica. Il prossimo anno avremo consolidato l’impianto e quindi anche la macchina organizzativa si avvarrà di un anno di buona esperienza. Grazie a tutti Voi gentili amici che da tutta Italia ci onorate della Vostra partecipazione.