Fare la minestra pare essere una cosa semplice, non è così. Se per minestra si intende un po di brodo ( o acqua rinforzata da qualche surrogato) con dentro un po di riso o di pasta, e qualche legume, allora la cosa è semplice, ma se si vuole che la minestra riesca bene e condita, giustamente dosata, gustosa e cotta a puntino, allora la cosa diventa, se non difficile, per lo meno laboriosa. Bisogna prima di tutto stabilire le proporzioni e badare alle dosi.
Di solito occorrono due mestoli di brodo ( o di acqua) per ogni persona, 100 gr. di riso, o 30 gr. di pasta secca, o 50 gr. di pasta fresca per le minestre in brodo e 120 gr. di pasta secca, o160 gr. di pasta fresca o 150 gr. di riso per le minestre asciutte. Naturalmente queste dosi variano a seconda delle abitudini e degli appetiti. La durata della cottura varia a seconda della qualità, della grossezza e della freschezza della pasta ( non parliamo della cottura del riso nella quale ognuno di noi gode di ampia esperienza e conoscenza). Le minestre di verdura devono essere condite e cotte a lungo per riuscire saporose. Ben inteso, si cucinerà a lungo la verdura, ma il riso o la pasta vi si metteranno solo, 15 o 20 minuti prima di levare la pentola dal fuoco per non fare …colla. Chi fa la minestra ricordi che non è necessario, anzi, non bisogna che la minestra sia unta perché sia buona; il condimento deve essere sufficiente, abbondante se si vuole, ma non eccessivo. L’importante è saper scegliere le verdure, saper variare, cucinare a puntino, escogitare nuovi tipi di minestre economiche. Per esempio: riso e prezzemolo, riso e punta di asparago, riso e coratella, riso e salciccia; pasta e piselli, pasta e spinaci, pastina e cervelletta, ecc..