Vorrei ragionare sull’argomento con il sorriso sulle labbra ma anche nel cuore del cervello. Mi si consenta una battuta ispiratami dalgrande Woody Allen: “ il lato positivo di morire che è una delle poche cose che si può fare stando sdraiati. Io come tutti sono stato sempre ossessionato dal pensiero della morte. V’è una vita nell’aldilà? A questa domanda fondamentale manca spesso la risposta certa. Da qui una delle ragioni che rendono nemica la morte.
Ognuno di noi si attrezza, cerca di rendere plausibile il passaggio nella porta dell’aldilà. In generale la morte non la si ricerca per noi stessi, più probabile che la si procuri agli altri. Ma se questo è l’atteggiamento medio, vi sono esempi personali che invece portano alcuni di noi a voler addirittura anticipare la propria morte. Cyrano de Bergerac sosteneva che ”morire non è niente, è finire di nascere”. Sono spesso le vicende che hanno morbato e reso drammatica la vita che spingono spesso le persone ad esiderare la morte. Io ho un atteggiamento laico nei confronti della morte. Un atteggiamento non preoccupato semmai sono incuriosito di conoscere cosa mi spetterà in quell’istante. Quando rendo pubblico questo mio “desiderio” vengose veramente redarguito. Mi si ricordano in ordine i miei doveri terreni. Diciamo, è vero, l’ora della morte è incerta,ma quando diciamo questo ci rappresentiamo quell’ora come situata in uno spazio vago e lontano, non pensiamo che abbia un qualsiasi rapporto con la giornata già iniziata e che soprattutto non ci lascerà più. Se ne desume che contro la forza della morte non ci sono rimedi nell’orto. Muore bene chi muore amando. Una ragione che sussidia la vita, l’amore, il lume estremo della mia ricerca. La mia Giulia, dal suo Paradiso mi suggerisce che la mia morte, quando giungerà mi darà fama e riposo oltre che felicità. Ma esige che il mio “frattempo” sia coronato dal sentimento dell’amore. Il dolore fisico e mentale sono le ragioni che mi hanno spinto ad occupare questo gradino mentale, questa consapevolezza. Accade, durante i miei giochi pensierosi di immaginarmi una facile morte, molto docile e pronta a consentirmi di realizzare i miei desideri di incontro con mia figlia. Non sarà comunque, e manco me lo aspetto un momento indolore. Anche Il Leopardi avrebbe preferito la “vecchiezza alla morte”. Se penso che la morte batte con egual piede alla capanna dei poveri come alla torre dei Re me ne rallegro perché trionfa la giustizia e premierà il merito. Grazie al Signore si afferma il principio che abbiamo inseguito in tutta la vita. La giustizia. Spero che la mia morte mi colga mentre sono intento a leggere o a scrivere, o si Dio piacerà mentre prego e piango.