Nel 1848 intervenne in molte di queste zone investite dal processo rivoluzionario. In quegli anni, nei vari congressi tra i quali Parigi e Praga, le sue idee propugnavano eguaglianza fra tutti, comunanza dei beni, di salario unico, di lotta contro l’assolutismo, di intesa fra i democratici di ogni nazionalità. Imprigionato, poi estradato in Russia e inviato in Siberia, nel 1861 riuscì a fuggire riparando a Londra da dove, in contatto con Mazzini, Garibaldi e Kossuth, riprese le fila del movimento rivoluzionario degli slavi contro l’oppressione zarista.
Armando Crivelli- Settembre 2011