Parentela spirituale che – lo abbiamo notato – traluce evidentissima negli stessi nomi. Primo e fastoso monumento di questo vero culto venatorio fu il Castello della Venaria Reale - il palazzo di piacere e di caccia ideato dall’Altezza Reale di Carlo Emanuele II – Duca di Savoia, Re di Cipro e di Gerusalemme. Una poetica iscrizione dello stesso Castello lo proclamava:
Delle caccie Regali
Fondò il fecondo Carlo Emanuello
Per amazzar gli strali
Della Dea delle caccie a quei di Marte
Che la caccia, e la guerra è un’istess, affare
Svago dunque bellicoso, esercizio violento e guerriero che radunava sui colli e tra i boschi il fior fiore dei cavalieri e delle valenti amazzoni. I boschi che allora ricoprivano quasi totalmente la regione, erano ricchi di cervi, daini, caprioli e lepri.
Mezzi principali erano il cavallo e il cane. Erano i cani stessi che uccidevano l’animale, oppure lo spingevano verso reti o lacci dove veniva catturato e finito dal ferro degli inseguitori. Per le prede alate,entravano in azione i falconieri, i richiami, i roccoli di cui restano in Mandria i resti a forma di torri diroccate. Ma già si affacciava, a soppiantare archi e balestre, l’archibugio,precedessore delle più moderne maneggevoli carabine. Erede di questa tradizionale e regale passione raggiungendo i fastigi mai superati, fu Vittorio Emanuele II. Fu il re cacciatore – già lo vedemmo – che nell’ intento esclusivo di crearvi una superba riserva di caccia. Fu Lui che recinse il territorio disfece cascine e campi, promosse rimboschimenti, importò selvaggina da ogni paese, primo forse in Italia per l’allevamento dei fagiani. Una serie di primati che diedero luogo ad una ricerca spasmodica da parte dei diplomatici di altri Paesi barattando concessioni politiche in cambio di ospitalità. Era definito l’eden del cacciatore. Vittorio Emanuele II mantenne l’impegno di non derogare mai. Uomo di parola. Queste scelte gli consentirono di creare le condizioni per il successivo passaggio di proprietà al Generale
Giacomo Medici del Vascello. Altra storia.
Appunti personali
Armando Crivelli 21 agosto 2013