Non ricordo chi ha sostenuto che la solitudine è la dieta dell’anima. La solitudine è anche creativa, fa maturare l’originalità, la bellezza strana e inquietante, la poesia. Ma genera anche il contrario, lo sproporzionato, l’assurdo e l’illecito. Ma che pensare di tutto ciò?
Vladimir Nabokov arriva a sostenere che la solitudine è il campo da gioco di Satana. Chissà cosa lo ha spinto per affermare tanto.
Di converso ritengo che la vera felicità è impossibile senza un po di solitudine. Probabilmente l’angelo che tradì Dio fu perché desiderava solitudine visto che gli angeli non la conoscono. Sta a noi a non rassegnarci alla versione negativa della solitudine. Ricordiamoci che quando si è soli nel corpo e nello spirito di ha bisogno di solitudine, ma attenzione se si governala solitudine essa genera altra solitudine. John Milton risponde con: Talvolta la solitudine è la miglior compagnia / e un breve sollecito a un dolce ritorno.
Non conosco stato d’animo più contraddittorio. I solitari in genere leggono molto, ma parlano poco e non ascoltano. La vita per loro è misteriosa. Sono mistici e spesso vedono il diavolo dove non c’è. Moltitudine e solitudine sono spesso termini uguali e convertibili. Ad es per il poeta. Chi non sa popolare la propria solitudine, nemmeno sa essere solo in mezzo al clamore della folla Distinguerei tra soli e solitudine. Si resiste a star soli finche qualcuno soffre di non averci con se, mentre la vera solitudine è una cella intollerabile. I drammi della vita concorrono a determinare una solitudine inqualificabile, in perpetuo movimento, non sempre doloroso ma ad effetto candeggiante, libera la forza energetica dei convincimenti e fa si chela resistenza al dolore sia evidente. Giulia, la luce che mi orienta verso il mio orizzonte, è presente senza esserci ma solo in solitudine la sento tanto vicina.
Armando Crivelli 14 dicembre 2013