“Il cielo mi ha dato una donna perfetta. Tu non potresti appieno comprendere che cosa possa valere la tua eccellente madre, quanta sia la sua virtù e quanti essa meriti del vostro affetto”. Purtroppo essa non vide la grandezza del figlio perché con angoscia inenarrabile di lui, morì nel 1846. Il marchese Gustavo, fratello di Camillo, gli era maggiore di quattro anni. Egli era il primo figlio di tre. Senza essere uomo di eccezione, era di mente gagliarda e di svariata cultura. Aveva sposato la marchesa Adele Lascaris giovane e bellissima donna che egli amava teneramente,ma che perdè presto rimanendo vedovo a 27 anni. Cultore appassionato di studi filosofici fu uno dei propagandisti della filosofia di Antonio Rosmini di cui fu discepolo e amico fedelissimo. Fu uomo di fede cattolica ed osservante, ma questo non gli impediva di essere aperto liberale; fu deputato nel parlamento subalpino, e con il fratello amatissimo visse sempre insieme e ne raccolse l’ultimo respiro. Altro uomo che ebbe influenza sul giovane Camillo fu Giangiacomo di Sellon, suo zio. Protestante,filantropo instancabile, fu grande fautore di tutti quei progressi sociali e politici che dal Tanucci in poi avevano dato una nuova vita al vecchio mondo ancora quasi medievale. Altri parenti che esercitarono un benefico influsso sull’ educazione di Cavour furono i Dalle Rive di Ginevra. Augusto de la Rive uomo di fama europea esercitò con
la sua conversazione incantevole, con il suo spirito inesausto, con la sua vastissima cultura, una influenza decisiva sui cugini Cavour. Questo è l'ambiente di nobiltà , di elevatezza mentale e spirituale in cui crebbe il protagonista dell'unità d'Italia.
Armando Crivelli 27 gennaio 2014