Nelle sue fondamenta sorgeva una porta d’accesso alla città in corrispondenza del Decumano Maximo di Augusta Taurinorum. Nel corso del Medioevo fu trasformato in casaforte militare con funzioni difensive.
Diventa residenza ducale nel 1637 quando la reggente Maria Cristina la elegge a propria dimora per smarcarsi dalle insidie della sua Corte. Investe parecchio tempo e denaro per il suo ammodernamento: Copertura Corte interna medievale e sviluppo della sala ricevimenti al I° piano. Circa settanta anni dopo anche la seconda Madama Reale Maria Giovanna Nemour è artefice di grandi investimenti sancendo definitivamente che il castello è tale grazie alle “Madame Reali”. Prevale in modo evidente la sua finalità legata al cerimoniale annullando la sua prerogativa militare. Vengono affidati allo Juvarra incarichi molto pesanti che lo stesso assolse da par suo. Viene progettato e realizzato, in soli tre anni (1718 -1721) il famosissimo scalone(una delle opere barocche più belle in assoluto) –De Brosses lo definisce “Lo scalone più bello al mondo”. Il giudizio è condiviso dai numerosi viaggiatori del Gran Tour in visita Torino. Lo scalone è profondo 12 metri, si conclude con volta a botte impostata all’altezza di oltre 20 metri. L’opera fu commissionata dalla seconda Madama Reale, per sostituire l’angusta scala a chiocciola pre esistente. Lo spazio è permeato dai fasci di luce naturale. Le decorazioni degli stucchi sono modellati da Carlo Tantardini. Tutto è allusivo e teso a valorizzare e glorificare la madama Reale. Con la morte di G.B. Nemour cala il .valore aulico ed evocativo del Palazzo. Lo stesso viene utilizzato più in chiave ordinaria rispondendo alle contingenze. I pochi interventi sono di natura conservativa. Dal 1780 comincia la fruizione residenziale da parte di molti importanti componenti la famiglia come i Duchi d’Aosta o quelli del Monferrato. Un tentativo di rilancio lo attuò Vittorio Amedeo III, ma inciampò con le vicende legate alla Rivoluzione francese che lo costrinsero all’esilio. Nel 1832 venne insediata nel piano nobile la Regia Pinacoteca. Venne allestita per volontà di Carlo Alberto che l’aprì al pubblico. Con l’emanazione dello Statuto, il museo fece spazio al parlamento Subalpino. L’aula rimase in funzione sino al 9 dicembre 1864 ove si decise il trasferimento della capitale a Firenze. La Pinacoteca venne trasferito definitivamente nel 1865 nel Palazzo delle dell’Accademia delle Scienze. Quattro anni dopo il Palazzo accolse anche l’Aula della Cassazione. L’intero palazzo divenne sempre di più sede di uffici amministrativi, sede di Enti e Istituzioni. Venne installato l’Osservatorio Astronomico e successivamente il Comando dei Carabinieri. Inoltre venne collocata la Reale Accademia di Medicina, il Museo di Cranologia e le biblioteche della Soc. Filotecnica e del Comitato Forestale. Ultimi grandi interventi ad opera progettuale dell’Arch. Alfredo D’Andrade. Principali elementi del programma erano il recupero dei valori romani e medievali. Nel 1924 il Palazzo venne concesso al Comune di Torino per un utilizzo di Sede di Rappresentanza. Nel 1934 diviene sede del Museo di Arte Moderna.
Crivelli Armando 27 settembre 2011