Il 17 Marzo 1861 il Parlamento Subalpino proclamò Vittorio Emanuele II Re d’Italia. Il clamore popolare, per l’occasione si rivelò piuttosto tiepido. In qualche misura rifletteva il carattere sobrio e schivo della città. Il discorso di investitura doveva essere pronunciato a Palazzo Carignano. Ma vista la grande presenza di delegati venne predisposta una sala apposita. La Camera contava 443 membri. Primo Ministro era Camillo Benso Conte di Cavour. Si palpava il nervosismo del Conte, si notava l’assenza di Mazzini e si rumoreggiava sulla decisione di Cattaneo nel non votare e non giurare fedeltà. Il sistema elettorale disponeva di norme molto rigide: bisognava aver compiuto i venticinque anni, era necessario saper leggere e scrivere e versare almeno quaranta lire di imposte dirette l’anno.
Si rilevavano grandi analogie con altri sistemi elettorali europei. In tale circostanza gli eletti rappresentavano quattrocentomila elettori, meno del 2% della popolazione cheavevano partecipato sotto la misura del 50 % degli aventi il diritto. In larga misura non avevano votato coloro i quali protestavano contro l’annessione delle Marche e dell’Umbria indotti dallo Stato Pontificio che denunciava questa forzatura. Il Parlamento era dominato dai 360 rappresentanti della destra Cavouriana . L’opposizione era rappresentata dalla sinistra di Mazzini e il centro dall’avv. Rattazzi. Per l’occasione il Principe si presentò indossando l’Alta uniforme tutta inghirlandata da onorificenze.Erano presenti Nino Bixio, il prete garibaldino Sirtori e Crispi. Nucleo centrale del discorso di insediamento fu il sottolineare che non c’erano più i piemontesi, i lombardi, i romani o i napoletani, oggi c’erano gli italiani.Erano trascorsi 12 anni da quando Vittorio Emanuele era diventato principe dopo l’abdicazione di suo padre Carlo Alberto sconfitto a Novara e immediatamente trasferitosi in Portogallo, Carlo Alberto aveva due figli,Vittorio e Ferdinandoche eprediligeva Ferdinando. I due avevano caratteristiche personali antitetiche. Vittorio prediligeva la materialità che offriva la vita terrena. Per tale ragione prese quota l’ipotesi che fosse davvero perito nell’incendio al Poggio Imperiale di Firenze e sostituito dal figlio del macellaio Tanaca. Tale drammatico incidente in cui si disse morì la balia Teresa Zanotti nel suo drammatico tentativo di salvare la creatura. La famiglia dei Savoia offre tanti spunti alla ricerca. Era nota la sua capacità a muoversi nell’ambito delle grandi famiglie europee, magnificando l’origine a partire da Beroldo, e il consolidamento del ruolo a seguito dei matrimoni con i Sassoni,gli asburgo ecc. Vittorio sposò la cugina diretta Maria Adelaide di Lorena,Gran Duchessa d’Austria. Il Principe Vittorio, Duca di Savoia ed erede al trono era nato il 14 marzo del 1820 a Palazzo Carignano. L’ Italo Amletico Carlo Alberto, reo di aver parzialmente aderito ai moti del 1821 venne purgato , dopo l’esilio dai suoi peccati costituzionali nel 1824 a seguito dell’abdicazionedella Pia Cristina che aveva ereditato il ruolo dal marito Carlo Felice. Non si dimentichi la quasi obbligatorietà , in forza della legge salica che prevedeva la quasi obbligatorietà che le eredità fossero girate a favore del generemaschile. Carlo Alberto rispose con due figli maschi. Carlo Alberto aveva sposato Maria Teresa d’Austria. Ad alimentare le dicerie su Vittorio Emanuele erano le evidenti manifestazioni di irritualità e turbolenza del suo comportamento. Un comportamento non consono ad un figlio d’arte ma più vicino ad un possibile figlio del beccaio Tanaca. Ferdinando prossimo Duca di Genova era più introverso, gentile molto simile alla mamma. Per certi aspetti rappresentava anche l’immagine elegante del militare annebbiando quella montanara del Duca Biancamano.La cura educativa per il nostro rampollo fu affidata al teologo Andrea Charvaz,vicario di Chambery. Venne sottoposto ad un clima educativo molto severo improntato su approfondimenti teologicidi alto profilo con conseguenti ricadute sui comportamenti pratici della vita.Altre materie che lo impegnarono erano legate allo studio della filosofia,della morale, del galateo della storia. I risultati in genere erano faticosamente raggiunti anche in virtù delle trattative che lui barattava con la possibilità di poter disporre di tempi per le sue cavalcate e la caccia.Detestava forme di arte tipo la musica e la pittura. Trascorse buona parte della sua gioventù nel castello di Moncalieri. Terminò i corsi dello studio con gli accrediti degli insegnanti che gli riconobbero l’attestato di maturità religiosa e morale, che aveva raggiunto una forma fisica buona che era un buon marciatore e cavaliere. Una sua precisa caratteristica evitare gli ambientidella pretenziosità patrizia e prediligere le occasioni bucoliche assieme agli amici dialogando in piemontese. L’assenza di precettori lo liberavano da queste catene mentali e spesso si lanciava anche in attività gastronomiche dimostrando di avere anche preferenze alimentari. Un gaudente libertino che ripetutamente scappava dal convento che gli imponeva la sua figura paterna. Con gli appannaggi si permetteva dei buoni investimenti nell’acquisto di cavalli. A 22anni fu costretto a cominciare a pensare al matrimonio. Una scelta che dovevatenere conto anche delle implicazioni di carattere politico. I Savoia vantavano credenziali lusinghiere nelle scelte precedenti, attraverso i matrimoni con Borboni, Sassoni e Asburgo erano intrecciati in modo organico e a loro favorevole nel contesto degli equilibri economici e militari. La scelta ricadde sull’Arciduchessa Maria Adelaide d’Asburgo, figlia di Elisabetta sorella diCarlo Alberto e Ranieri, Vice Governatore del Lombardo Veneto quindi cugina prima. Questo era un tema pericoloso implicava problemi di consanguineità con ricadute a volte molto pesanti sul terreno biologico. Il matrimonio ebbe effetti positivi che contribuirono a dissipare i dubbi sulla reale volontà dei Savoia di mantenere in quel periodo buoni rapporti con L’Austria. Le nozze vennero celebrate il 12 Aprile 1842 nella Chiesa di Stupinigi. Un grande pomposo matrimonio con gli sposi che percorrono il Po con il Bucindoro la Barca Reale.La grande sorpresa per i torinesi che la cerimonia venne illuminata per la prima volta con la fonte energetica del gas ovvero il carburo. Questa scelta rese più europea la Casa dei Savoia. Il matrimonio evidenziò le diversità deiconiugi. La regina fu sempre ligia ai doveri di madre, impegnata asalvaguardare una immagine di famiglia a forte tenuta etico morale. Resistettenonostante i ripetuti tradimenti del coniuge. Gli antichi vizi di S.A. erano quotidianamente ricorrenti. Tutto però gravava sullo stato di salute dellaconsorte che si rifugiava nelle riflessioni religiose abbandonandosi alconforto spirituale. Nacquero 6 forse sette figli ufficiali. Mori nel tragico anno 1855 in coincidenza di altri mort ilegati alla supposta leggenda che vede protagonista Don Bosco. Altra nota vicenda riguarda la sua relazione che qui non trattiamo, con Rosa Vercellana, la Bella Rosina. Una storia che romanzeremo durata trent’anni che va molto oltre all’idea di avventura ci fu amore e sentimento. Nonostante questa iconoclastica situazione, il popolo gli perdonò sempre tutto e in tal senso il nostro Principe seppe ricambiare.