<Ogni inizio è difficile; e questo è valido per ogni scienza> Scrisse Marx nella prefazione del Capitale.
Ma concluderlo lo è assai di più, avrebbe potuto aggiungere. Il primo libro fu l’unico che riuscì a completare prima della morte.
Scrisse al suo editore <Non deve attendere la pubblicazione del suo secondo volume> Le chiese un rinvio di sei mesi, <sono ancora necessarie delle verifiche su documenti francesi, statunitensi e inglesi>
Continuò a rinviare anche nel 1870 adducendo problemi di salute e poi manifestando la difficoltà nella conoscenza della lingua russa.
Il secondo volume apparve nel 1885, seguito da un terzo(completato anch’esso da Engels) nel 1894.
Quello che viene chiamato il quarto libro <Teorie del Plusvalore>1905 venne curato Karl Kautsky che lavorò sulle annotazioni degli anni sessanta di Marx sulla storia dell’economia con i famosi spunti elaborati sulle teorie di Adam Smith e David Ricardo. In breve , il Capitale, è un’opera incompleta e frammentaria. Sicuramente non disponiamo di una bibbia marxista latrice di canoni certificati per l’eternità. Ciò premesso, Marx ha brillantemente scoperto un nuovo continente dell’economia senza riuscire a tracciare una carta orientativa del tutto esatta. La <terra incognita>, ch egli si accinse ad esplorare era il nuovo mondo del Capitalismo industriale, uno scenario sconosciuto anche ad Adam Smith, un territorio che egli definì fantastico. Usava un linguaggio assolutamente particolare< le ricchezze della società nelle quali predomina il modo di produzione capitalistico, appare come un immenso raccolto di merci> aggiunge< la singola merce appare come la sua forma elementare>. Le pagine del Capitale sono disseminate da frasi come<oggettività irreale>, <spettro immateriale>, <pura illusione> e <Falsa sembianza>.
La merce, argomenta Marx, ha due proprietà: Un valore d’uso(utilità) e un valore di scambio. L’unico elemento che accomuna le merci è il fatto di essere prodotte dal lavoro.
Teorie simili a quelle di Adam Smith e David Ricardo. Di Adam Smith ricordiamo il testo fondamentale”La ricchezza delle nazioni”.
Altro tema dominante, il lavoro. Marx sostiene”perché i lavoratori sono tiranneggiati ed alienati dagli oggetti che producono? Se il valore di una merce è creato dagli operai, perché non ne ottengono il pieno valore?. Adam Smith aveva scritto nel suo libro<La Ricchezza delle Nazioni>che :precede l’appropriazione della terra e la capitalizzazione dei beni, l’intero prodotto appartiene al lavoratore che non ha padroni ne proprietari terrieri con cui spartirlo>. Marx presenta la formula del M.D.M. Le merci(M) sono trasformate in denaro(D) che viene riconvertito in altre merci. Altra formula D.M.D. Il capitalista usa il denaro per acquistare vari merci, forza lavoro,materi prime, macchinari per produrre nuove merci che poi vengono vendute. Entrambi i cicli si possono dividere nelle stesse fasi antitetiche, M.D.(vendita)e D.M.(acquisto).Ciò che le distingue sono gli ordini di successione in cui il punto iniziale e conclusivo del movimento sono le merci nell’uno e nell’altro il denaro. Mentre nella circolazione semplice delle merci rappresentata da M.D.M.<il duplice spostamento delle medesima moneta causa il suo decisivo trapasso da una mano all’altra, in D.M.D.<il duplice spostamento della medesima merce causa il ritorno del denaro al suo primitivo punto di partenza. Sostanzialmente la teoria del Plusvalore. Uno dei capitoli più sostanziosi è quello della “Giornata lavorativa”, recita< Il capitale è lavoro morto che resuscita, come un vampiro, solo succhiando lavoro vivo, e tanto è più vivo quanto più ne succhia> Per difendersi da questa sanguisuga gli operai debbono unire le loro test e ottenere con la forza e come classe una legge statale e una forte barriera sociale. Altro tema quello dell<prosperità e ristagno”, legato ai cicli economici. Alti e bassi dell’economia a cui cercano di sottrarsi, senza riuscirci i Governi dei Paesi dove prevale il capitalismo. Tutto ciò in ragione dei ritmi mutevoli della espansione e recessione che sono parte integrante di una logica di sistema che ha naturale tendenza nella sovrapproduzione. La vera barriera della produzione capitalistica scrisse Marx nel terzo libro<è il capitale stesso>. La concezione di Marx sul progresso economico è insito nella mente umana e tradotto in forma di pensiero:Rientra nel suo rivestimento mistico. Infine da nessuna parte del Capitale Marx spiega perché, come e tanto meno quando il sistema finirà per autodistruggersi a causa delle sue contraddizioni. Egli si limita ad affermare che questa è la sua convinzione.