Vi sono in ogni uomo, in ogni ora, due postulazioni simultanee, una verso Dio, l’altra verso Satana. D’altro canto la società non può fare a meno della teoria del Bene e del Male, che per noi parrebbe avere il significato d’un insieme di convenzioni, qualche volta utili, qualche volta puerili. Riflettendo su me stesso penso, nel corso della mia vita, di aver fatto più riflessioni sul bene che ricerche sul male.
Cercando con ogni forza disponibile di orientare l’asse del comportamento nel mare del bene è evidente che si riscopre quanto abbiamo navigato nel mare del male. Bisogna fare leva sul bene che è ancora in noi. Il solo che può aiutarci a conseguire il meglio che ci manca. E’ importante porsi il problema. Creare le condizioni della nostra Resurrezione. Ricordo a me stesso , a proposito di convenzioni terrene, che il male che gli uomini compiono si prolunga oltre la vita, mentre il bene viene spesso sepolto con le nostre ossa. La nostra fortuna è implicita nella componente più importante del bene, l’amore. Un sentimento che struttura il nostro comportamento fisico e spirituale. Il ponte tra la vita terrena e la speranza dell’aldilà. Ho svolto questo intrigato ragionamento per riallacciare un rapporto con quanto mi è più caro e importante. Meritarmi l’abbraccio di Giulia. Giulia è luce, conosce perfettamente quali strani ingredienti sostanziano la qualità del mio cuore e della mia anima. Ritengo che il mio Angelo sarà molto severa con il suo papà. Ma l’ardua prova a cui sono sottoposto è anche generosa, apre in me la possibilità di scoprire la grandezza progressiva della fede in Dio. Rispondere alla generosità di Dio che ci ha offerto il sacrificio di suo figlio Gesù significa consentirci di realizzare un sogno: scoprire che ognuno di noi può essere il “Bene di se stesso”.
Ciao amore mio: papà
1 settembre 2011