È nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto, e la maggior parte degli uomini vive solo per soddisfarlo. (Aristotele).
La natura ha creato gli uomini in modo che possono desiderare ogni cosa e non possono conseguire ogni cosa; talchè essendo sempre maggiore il desiderio che lo potenza dallo acquistare, ne risulta la mala contentezza di quello che si possiede, e la poca soddisfazione d’esso. (Machiavelli)
Nella vita, le cose che desideriamo hanno la specialità, se arrivano, di arrivare troppo tardi. ( A. Crivelli)
Mi domando: qual è la liana dell’esistenza? Penso sia il desiderio.
Siamo in campo aperto, credo che nutrendo la speranza con il sogno e la fantasia, sia il modo più efficace per tenere a regime tutte le macchine del cuore e del cervello. Mi rendo conto che uno dei calcoli personali più pericolosi sia quello che chiamiamo l’illusione. Ricordo però una frase memorabile, che il “ventre di un uomo ha più bisogno di illusioni che di pane”. Io personalmente quando perdo una illusione la ricerco. Nulla è più facile che illudersi. Perché l’uomo crede vero ciò che desidera. L’illusione è un effetto necessario delle passioni, la cui forza si misura quasi sempre dal grado di cecità in cui ci gettano. Ogni volta che strappo la mia illusione con lo stesso strappo rinuncio a parte della mia felicità. Le illusioni sono per l’anima quello che l’atmosfera è per la terra. Toglietele quella tenera coltre d’aria e vedrete le piante morire, i colori svanire.
Ma chi possiede una individualità straordinaria e una spiritualità elevata, si accorgerà che la maggior parte dei piaceri generalmente desiderati è del tutto superflua, anzi,soltanto pesante e perturbatrice. Se invece l’individualità è di cattiva qualità, qualsiasi piacere è come un vino prelibato in una bocca in cui vi sia del fiele. Cerchiamo di essere sereni, è un guadagno immediato:essa è la moneta sonante della nostra felicità.
Papà
13 ottobre 2011