Il dio bifronte era posto anche agli albori dei tempi tant’è vero che si favoleggia fosse stato il primo re del Lazio.
Come da Giano, tutto cominciava e si ricreava, così da gennaio comincia, ovvero ricomincia, l’anno: primo mese dell’anno contrassegnato dal numero uno, dal quale nasce tutta la serie dei numeri.
Per i contadini Gennaio è caratterizzato dalla stasi vegetale sicchè offre poco o niente, nemmeno il sole che è freddo e spesso velato; “gennaio avaro” dicono a questo proposito. Non resta che riposarsi. I romagnoli ricordano infatti: “ D’znèr la né fa do sfèrz,mò int la stala u’zòoa al chèrt” in gennaio la neve ostenta sfarzo, ma nella stalla si gioca a carte.
In ogni caso il maltempo è manna per il futuro raccolto perche”se nevica in gennaio si riempie il granaio”, cui fa eco”Guardati da un buon gennaio che ti farà piangere a febbraio”. Per il grano invece, conviene un tempo buono, pur rigido, perche “gennaio all’asciutto, grano dappertutto”.
Da più parti ci giungono, con frequenze sempre maggiori , inviti a prepararci per un avvenire sempre più povero.
Il domani sarà pauperista oppure non potremo neppure definirlo un autentico futuro umano.
Se a sentenziare ciò è la penna di A.C. Jemolo, è bene prestare attenzione.
Quando invece sgorga dagli inchiostri troppo faciloni di certi sociologi ed economisti di assalto, è meglio approfondire e verificare. Poi ci sono quelli che predicano la necessità di una continuo escalation che solo consumando o facendo consumare garantiranno efficienza e felicità quotidiana all’uomo. Qui inevitabilmente mi viene in mente il pifferaio Berlusconi , ammaliatore e illusionista
e ballista.
Gennaio ci deve porre l’interrogativo sul nostro domani.
Io spunterei dalle grandi manifestazioni dei giovani studenti e universitari di questi giorni. Autentiche ventate di aria pura. Hanno ridato fiato al dibattito, hanno posto con serietà, chiarezza ed energia il tema del loro domani. Più generazioni che da troppo tempo non riscontrano l’ascolto da parte di chi dovrebbe interagire. Fortunatamente abbiamo un Presidente della Repubblica che è di altra caratura morale culturale e politica, un garanzia per la democrazia. Considero questo presupposto l’unica vera opportunità. I giovani, alzeranno la barra delle idee forza per il futuro.
I giovani i veri protagonisti del gennaio della politica.