I februa erano panni di lana con cui si spalmava il sangue delle vittime sacrificali oppure focacce di farro tostato col sale che teneva il littore quando si procedeva alla purificazione di una casa. Da februa deriva oltre a februarius anche il verbo februare <<purificare>>.
Tra i proverbi tradizionali, sorti in una economia contadina, febbraio non è molto apprezzato<<Febbraio, corto e amaro>> oppure <<Febbraio, Febbraietto corto e maledetto>> o <<Febbraiuzzo peggio di tutto>>, si diceva quando le provviste erano giunte agli spiccioli, le bestie erano ormai poche e malridotte per il poco fieno rimastoe, quindi, bisognava sbarcare il lunario sino alla primavera. Tuttavia <<Se febbraio non isferra, marzo mal pensa>> cioè, se il mese di febbraio non si scatena sbizzarrendosi con il maltempo, sarà il mese successivo a compensarlo. I contadini al ghiaccio preferiscono la pioggia <<Pioggia di gennaio empie il granaio>>, ossia aiuta il grano a cestire e a uscire per tempo.
Nel secondo mese dell’anno le giornate si allungano sensibilmente così si dice anche<<Febbraio, il sole in ogni ombraio >>perché cominciano a filtrare i raggi di sole nei luoghi che sono rimasti all’ombra da novembre.
Il due, numero generato dall’uno, simboleggia nel calendario il mese di febbraio. Questo passaggio dall’unità alla dualità, manifestazione dell’uno nel molteplice, è basato sulla legge della Polarità. D’altronde due sono i caratteri che Dio assume nel mondo per ottenere l’equilibrio cosmico, la Misericordia e la Giustizia, dette anche le “Colonne del Trono Divino”.
Poiché, verso il 14 febbraio,gli uccellini cominciano ad accoppiarsi, nacque il proverbio<<A San Valentino ogni valentino sceglie la sua valentina>>. Siamo nel cuore di carnevale, che comincia secondo le zone o il 6 gennaio, all’Epifania, o il 17 gennaio alla festa di Sant’Antonio Abate dura sino alla mezzanotte del martedì grasso nel rito romano e alla mezzanotte del sabato successivo in quello ambrosiano.
Pochi giorni, un invito ad accelerare nel percorso della riflessione personale.
Purificarsi è innanzi tutto una necessità perché consente di tirare le somme e quindi creare le condizioni di rilancio e ripresa attraverso l’espulsione degli errori e delle negligenze.
Purificarsi è anche un dovere, la qualità del nostro comportamento assumerà caratteristiche i cui tratti e contenuti faciliteranno,arricchendoli , i nostri rapporti sociali.