Pasqua vuol dire “passaggio”: per gli israeliti dalla schiavitù alla libertà, per i cristiani dalla morte alla vita, perché Gesù risorto introduce il suo popolo nella comunione di grazia con il Padre: Fare Pasqua per noi oggi non è soltanto ripetere il gesto di confessarci e comunicarci come richiesto anche dal precetto, quanto compiere un passo vitale e decisivo che comprende un cammino di conversione, di penitenza per giungere alla gioia del perdono e della riconciliazione. I temi della penitenza e della conversione, della riconciliazione sono alla base del Vangelo come dono da parte di Dio che rende possibile la nostra libera risposta al suo amore.
E’ Dio stesso che si fa incontro all’uomo per ricordargli il senso del peccato e liberarlo dal senso di colpa. Il risultato è gioia e festa per la sua misericordia. Il passaggio pasquale non si riduce ad u sommario richiamo ai dieci comandamenti, ma è confronto con l’opera e le parole di Gesù riferite ai Vangeli, con le Beatitudini che aprono con orizzonti per passaggi decisivi nei comportamenti e nei rapporti con noi stessi, con Dio e con il prossimo. ( Bartolomeo Stellino Liturgista) Le celebrazioni penitenziali comunitarie dispongono ad uno spirito di penitenza e di conversione e preparano al gesto sacramentale dell’accusa e dell’assoluzione individuale: Un passo decisivo come quello della Pasqua introduce in una novità di vita e dona nuovo vigore al cammino. Cara Giulia vorrei che tutto questo sentire oltre che gonfiare spiritualmente il mio cuore materializzasse definitivamente il mio comportamento, questo il mio impegno per essere degno di poter continuare a riservare a te tutto l’amore che meriti! Papà