Quando il Natale diventò la festa della nascita del Redentore, l’Epifania passo a ricordarne altre: la visita dei Magi fatta a Gesù bambino, il battesimo di Gesù e la trasformazione dell’acqua in vino alle nozze di Cana.
Oggi ricorda solo il primo di questi eventi. Risente della sua primitiva commistione per le leggende che le sono legate e altri aspetti che condivide con il Natale, come la credenza che sia una notte meravigliosa di prodigi e in cui ci si possa essere conversazione con gli animali: ciò la rivela una festa solstiziale, che ha assunto sempre più la caratteristica di una solennità legata alla natura e alla vegetazione. Il simbolo si è concretizzato lentamente nella figura di un fantoccio di vecchia, rappresentante l’anno trascorso,il freddo, la vecchia stagione ormai sterile.
L’Epifania: tutte le feste porta via.( Poi arriva San Benedetto e ne porta via un sacchetto)
L’epifania, 6 gennaio, conclude il periodo delle feste dell’anno liturgico, mentre San Benedetto, 21 marzo, apre il ciclo di quelle pasquali. Soprattutto la prima parte è tutt’ora molto viva e diffusa. Con la riforma del calendario liturgico la festa di San Benedetto è stata però spostata all’11 luglio.
La vecchietta mette la festa nella sacchetta
Per analogia. La vecchietta è la Befana e porta via le feste nello stesso sacco con cui porta via i doni.
L’Epifania: se non la trova la porta
Si sottintende la neve. La festa cade all’inizio del grande freddo: se non ha ancora nevicato la neve sta per arrivare.
Armando.