Se gli italiani volessero onorare la memoria dei Grandi e dar la pace a Dante Alighieri, dovremmo innanzitutto verificare il concetto che lo affaticò nella sua vita terrestre. Renderemmo una potente e libera apertura alla nostra contrada. Spegneremmo tra tutti noi tutte quelle meschinosissime divisioni contro le quali Dante predicò tanto,che condannarono lui,l’uomo che più di tutti sentiva ed amava il nostro avvenire, alla sventura e all’ esilio e a noi ad una impotenza di secoli che ci recapita ancora all’oggi. Liberiamo le sepolture dei nostri grandi,degli uomini che hanno messo una corona di gloria sulla nostra Patria, dall’onta di essere calpesti dal piede di un usurpatore straniero. E quando ci renderemo degni di Dante nell’amore e nell’odio – quando la terra sarà nostra e non d’altri– quando l’anima di Dante potrà guardare in noi senza dolore e lieta di tutto il suo orgoglio italiano – innalzeremo la statua del poeta sulla vetta di Roma e scriveremo alla base :” Al Profeta della Nazione italiana gli italiani degni di Lui”
Armando Crivelli 29 Maggio 2014
N.B. Continuo nell’esercizio di rendere pubblici piccolisaggi del mio lavoro che prima poi organizzerò in unica pubblicazione.