Spesso sono legate ai mali di una società corrotta,divisa,priva di valori,debole con i forti,forte con i deboli.
Siamo tutti sulla difensiva, ma credo sia necessario partecipare ad un grande progetto di recupero.
Ad esempio parlandone in famiglia e in particolare ragionando con figli e nipoti.
Il confronto generazionale è fondamentale.
Spesso non sappiamo leggere,non sappiamo cogliere il senso degli interrogativi che ci pongono i nostri giovani.
Spesso ci formulano domande silenziose ed è proprio questa la circostanza in cui dobbiamo rivelare la nostra capacità percettiva per evitare che si scatenino le conseguenze che ci allontanano da loro.
La differenza tra noi e i nostri figli è riposta esclusivamente nel ruolo che
abbiamo, nell’esperienza accumulata
e nell’intelligenza pratica del nostro vissuto. Ed è per questo che dovremmo rispondere sempre e comunque.
Si sappia altrimenti che ” nessuna risposta è comunque una risposta“.
Ovvero,non rispondendo ad una domanda si risponde comunque: vale a dire che la risposta sarà il modo con il quale
sarà interpretato dagli altri il nostro silenzio.
Un antico proverbio tedesco sottolinava che: Tacere è rispondere.
La vera preoccupazione è legata al fatto che perdano stima e fiducia nei nostri confronti.
Il tema della famiglia, fatte le debite proporzioni riguarda le mancate risposte che noi tutti denunciamo da parte dello Stato.
Ora, senza sottolineatura politica, è altrettanto vero che è vivo, brucia sulla nostra pelle il sentore di questo abbandono.
Dobbiamo farcela da soli.
La crisi economica, l’immagine di una classe dirigente decisamente opaca, scandali e interessi privati, fatti riconducibili al piacere personale, barzellette e bestemmie.
Tutto concorre ad accentuare quel senso di solitudine, di preoccupazione, di mancanza di fiducia che possono indurre a compiere atti e gesti incomprensibili.
Lo scollamento tra il Paese reale e la nostra classe dirigente è tale da indurre a pensare che sia addirittura messo in discussione l’impianto democratico
e Costituzionale dello Stato.