La speranza, come l’indignazione, è un sentimento. Viceversa, proporsi di conseguire con efficacia un risultato significa suscitare e orientare forze, verificare i modi e, appunto, le forme attraverso le quali, l’incontro e lo scontro procedono. Questa è la politica. Quindi indignarsi non basta. La Politica, come sostiene Ingrao, è una passione tenace. Una passione che non è mossa da semplici ragioni morali. Pesa la sofferenza degli altri: La si vive male: Non è possibile vivere con indifferenza la condizione di vita degli oppressi e degli sfruttati. Questa nausea psichica mi ha portato sin da giovane a scegliere la militanza comunista.
Oggi vivo provando gli stessi sentimenti, cambiano gli addendi ma non mutano i contenuti. Da qui la scelta di partecipare assieme ad altri. Di aderire a S.E.L. Tralascio la parte letteraria relativa il quadro politico generale. Molti compagni hanno introdotto l’argomento a sufficienza sostanziandolo con valutazioni assolutamente condivisibili. Mi interessa esprimere alcune osservazioni che riguardano il partito nella sua immagine etico- morale e nella sua impronta organizzativa. Oggi il Paese è avvilito e piegato dal peso annoso e schiacciante della mancata osservanza di quel fondamentale principio distintivo che dovrebbe ispirare la complessiva vita e azione politica. La questione morale. In un momento in cui si è levata alta questa domanda da parte della società civile. La risposta dello Stato e dei Partiti è stata assolutamente deludente. Lo Stato moderno è davvero Stato di diritto, Stato di tutti, Stato democratico? Dai Partiti si esige un’altra cosa , oltre ovviamente, al rispetto delle regole democratiche e delle leggi che sono uguali per tutti e di fronte alle quali tutti sono uguali. Ai partiti si può riconoscere una funzione primaria nella sfera politica a patto però che essi se la guadagnino e ne siano degni esercitandola correttamente, democraticamente e ponendola al servizio dell’interesse collettivo generale. Questa è la prima condizione con cui deve misurarsi S.E.L. ai vari livelli della sua presenza organizzata. S.E.L. non è una entità immaginaria muove con le gambe dei suoi militanti ed è rappresentata dai suoi dirigenti. Ciò significa che ogni idea politica e ogni conseguente azione politica debbono essere rigorosamente ammantate da questa preludente intenzione e finalizzazione etica e morale. Non possono coesistere all’interno di S.E.L. tentazioni in deroga. In S.E.L., la tattica non può smarcarsi dalla strategia della linea politica. La tattica non può fagocitare gli elementi di qualità che sostanziano il valore virtuoso del nostro modo di “sentire” la politica. Trovo assolutamente inaccettabile che si continui a tollerare che le ambizioni personali di chi svolge incarichi amministrativi prevalgano e purtroppo ciò si sta ripetendo da tempo, sulle ragioni che ci hanno distinto e ci devono distinguere nel ruolo che svolgiamo in maggioranza. Il nucleo principale del nostro congresso deve essere individuato nella discussione che consentirà di stabilire quale fase della vita locale e più in generale quella nazionale noi attraversiamo, cioè quali sono i rapporti attuali delle forze sociali italiane, quali caratteristiche ha oggi il conflitto sociale. Da questo esame nascono due problemi fondamentali.: 1) Come noi possiamo sviluppare il nostro Partito in modo che esso diventi una unità capace di condurre il movimento in campo alla lotta, capace di vincere e vincere permanentemente. Questo è il problema storico della sinistra. 2) Quale azione reale politica il nostro partito debba continuare a svolgere per determinare la coalizione di tutte le forze “anticapitalistiche” però guidate dalla cosciente massa critica del movimento sociale oggi in campo nella situazione data per rovesciare l’attuale forma di governo in un primo tempo e per costruire la base dello Stato che noi concepiamo. Noi dobbiamo , e qui concordo con lo spirito guida di tutti i ragionamenti che svolge il comp. Marchetto, esaminare quali sono i problemi essenziali della vita locale e più in generale di quella nazionale e quali le loro soluzioni per favorire e determinare le alleanze più ampie ma contemporaneamente più coerenti. Il Congresso dovrà preparare lo schema generale del nostro programma di governo. Questa a me pare la risposta a chi si domandava, cosa significasse essere partito anche di Governo. Se la nostra “intenzione” è questa non possiamo che ribadire e riconfermare la nostra radicale diversità: Non possono e non debbono esserci flessioni sulla nostra coerenza. Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finisce per pensare come si è vissuto.