degli uomini e delle donne del pianeta. Da qui la necessità, anche individuale di ripartire da una idea assolutamente aggiornata che faccia leva sull’esempio intangibile di che cosa ha voluto significare la Rivoluzione d’Ottobre. Le sue ricadute alla luce dei fatti e degli eventi di oggi. Sicuramente oggi un comunista la intenderebbe pacifica. Con molta onestà e senso pratico dovremo dire la nostra sulle ragioni della sconfitta. Era errata l’idea oppure scadente la sua traduzione in prassi politica?. Quanta responsabilità è da addebitarsi all’esasperato culto della personalità. Alcune delle questioni. Ma l’orizzonte è sempre luminoso. Socialismo e democrazia sono un tutt’uno. L’utopia nel nostro caso è valore aggiunto. Se mancasse questa “illusione” non potrei sostanziare di contenuto il percorso politico che intendo riprendere. La patria del socialismo è una e tante. Non bisogna disperdere lo sforzo prodotto da tanti dirigenti del passato che hanno anche introdotto il principio delle vie nazionali al socialismo. Serve al nostro Paese per come oggi articolato socialmente un partito come il P.C.I. Che ne sappia cogliere anche l’eredità organizzativa. Battersi per democrazia “forte” alimentata dal consenso effettivo, partecipato dell’ampio spettro di vecchie e nuove componenti sociali oggi disordinatamente sparse sul territorio della protesta. Lottare contro gli interessi di casta, quelli che vogliono sottrarsi ai doveri e sacrifici della solidarietà nazionale. Essere comunisti non significa ragionare con il sentimento evocativo del rimpianto. Significa, fare il proprio dovere. Conoscere a fondo i meccanismi del sistema dominante, possedere i requisiti della conoscenza e competenza, metterli a disposizione della comunità. Trent’anni fa avremmo detto “Conoscere per cambiare”. Non si tratta di imporre,si tratta di prospettare una democrazia progressiva che accompagna il cambio di marcia sociale. Riempire di contenuti è la fase più complessa ma anche l’atto di definitiva rottura, di inversione di tendenza rispetto ad una sinistra sinora cooptata nel sistema che ha giocato un semplice ruolo ossigenante. Essere comunisti oggi significa porre davvero l’uomo al centro del sistema tolemaico. Sarà questo l’uomo che garantirà i giusti rapporti sociali, i giusti equilibri. Giustizia, libertà e democrazia idee forza dominanti. Apro la discussione proponendo l’argomento sotto l’aspetto delle proposte.
Armando Crivelli 7 Agosto 2011