In una società medievale, carnivora dedita alle più sfrenate abbuffate, i cavalieri templari di distinsero per l'adozione di un tipo di alimentazione equilibrata e sana che nutriva senza appesantire che li manteneva in forma. I primi di essi, giunti in Terrasanta agli albori dell'ordine, dovettero abituarsi a convivere con un ambiente decisamente diverso da cui provenivano. Il clima, le malattie sconosciute rappresentavano i veri problemi. Dovettero quindi adattarsi, i particolare rispetto l'alimentazione. Abolirono i grassi, l'uso esagerato delle carni e della selvaggina abolendo la caccia. Venne anche dispensato l'uso esagerato del vino.
La carne venne limitata a soli tre giorni alla settimana e ridotto il pane che veniva offerto per un decimo ai poveri con la formula del "premio della povertà" C'erano due tipi di pane: quello quotidiano chiamato pane "bigio", fatto con farina di grano e di segala, e quello della festa, impastato di sola farina bianca. L'alimentazione precettoria era legata al territorio in cui operavano i suddetti cavalieri. Tutto il cibo in eccesso, frutto di donazioni veniva anche venduto nei mercati occidentali. I Cavalieri Templari conservavano pesce e carne mediante affumicatura o salatura, insaporite con spezie per ingentilirne il sapore. Le precettorie alimentari erano diverse dall'oriente rispetto l'occidente. In Occidente si privilegiava l'allevamento del maiale di cui si utilizzava tutto, in particolare, il lardo,salato e conservato per il condimento. Venivano allevati, ovini, pecore e capre che fornivano latte in abbondanza. Da qui la produzione di formaggi. Il famoso Brie pare sia una loro invenzione. Bevevano sia birra che vino, in quantità morigerate. Le bevande erano aromatizzate all'anice, al rosmarino o bollito e speziato con cannella e chiodi di garofano e dolcificati con il miele. Non bevevano acqua se non con l'aggiunta di sidro, vino, succo di frutta o estratti di scorza di frutta. Si nutrivano anche di polenta di grano saraceno quindi non di mais o granoturco. Sul mais ci sono notizie d'archivio poco significative. In Terra Santa non si allevava ovviamente il maiale per evitare conflitti con le popolazioni locali. Veniva privilegiata la carne di montone, pecora e capra o animali da cortile. Si rileva la presenza anche di grandi piantumazioni di Olivi, vigne e canna da zucchero. I pellegrini, parlando della Terra Santa la descrivevano" Una terra di frumento e orzo, di fichi e melograni, una terra di olio, olivi e miele, limoni e datteri" In tempi di carestia veniva sfruttato il carrubo. Mangiavano in un refettorio, su un lungo tavolo, seduti di fronte uno all'altro. Le tavole erano ricoperte da tovaglie bianche molto pulite, tranne il venerdì Santo che li portava a mangiare sul legno in segno di umiltà. Disponevano di una scodella di corno o di legno, un cucchiaio e un coltello Mangiavano in assoluto silenzio ascoltando musica sacra. Non andava sprecato nulla. Le rimanenze venivano offerte ai poveri . Nel caso ricevessero donazioni in eccesso in parte le accumulavano come riserva, o date a Cavalieri particolarmente valorosi. Tale forma alimentazione portò i Templari ad una longevità unica per il periodo raggiungendo spesso gli ottant'anni. Miracolo della tavola.