Savonera: Sino ai primi anni del 19° secolo si chiamava “Ciabot d’Balma” dal nome di una cascina che ospitava la FAMIGLIA Baldi che di mestiere facevano i carradori. La Savonera era allora una cascina posta a limitare la proprietà Reale della Venaria, all’incrocio tra la strada di Druento e quella che porta alla Reale. Il nome del toponimo forse deriva dalla presenza degli ontani(verne) che sino a pochi anni orsono vedevamo fiancheggiare la bealera di Venaria. Dal libro campagnolo del comune di Collegno si estrapolano le certificazioni documentarie relative le denunce di proprietà ai fini fiscali. Si rileva che in Regione Savonera si denuncia una proprietà di Carlo Emanuele III ovvero: Prato, con parte di Cassina Cassagna ovvero Savonera. Seguono note catastali. Quindi Savonera è Cascina di confine. A sud ci sono altre importanti cascine. Margaria(Provana) – La Marocchina (Certosini) – Dorera(Padri Filippini) – Bergera(Contessa Ruffia) –Piccole proprietà come quella di Domenico Balma – Canonica(Avv. Grimaldi) – Tabecchiera (Giovanni Quaglio) – Panzia (Principi Tournon) e al confino di Torino la gran Villa del Principe Cisterna. Sono quindi le cascine che fanno vivere la Savonera. Fondamentale la funzione della bialera che attraverso tutti i suoi bracci provvedeva all’irrigazione di questa vasta area. Il territorio si estendeva dalla Stazionetta sino alla Savonera . Sottolineo che sino al 1800 era località tra le preferite per le cacce reali. Abbondavano i cervi posti sotto la protezione del “gran Veneur” di sua Maestà il Duca prima il Re dopo. Si ricordano le numerose ordinanze che disponevano che fossero “posate esche avvelenate” per scoraggiare i lupi anch’essi presenti in questo territorio. Sino al 1707 erano quindi i boschi a dominare il territorio. Dopo la grande vittoria sui francesi del 1706, con l’arrivo di Juvarra che diede impulso architettonico alla Reggia, comincio a calare un pochino la finalità venatoria ma contemporaneamente impresse sviluppo economico alla zona favorendo la costruzione di tante cascine intervenendo inoltre anche sulle natura del territorio (disboscamenti). Il fondo territoriale venne diviso in tre parti: Savonera sud-est, La Cascina Nuova al Centro, La Bruna sud-ovest(Druento). La Savonera fu di proprietà dei Savoia sino alla Rivoluzione francese (1790 – 1814) Quando Napoleone venne in Italia, il Duca Vitt. Amedeo III prima di fuggire in Toscana e poi Sardegna vendette tutto in fretta e furia
Cambio del nome: Un facoltoso e lungimirante cittadino di Savonera si adoperò per l’allestimento dell’ufficio postale con l’aiuto dell’onorevole Boselli e il Segretario di stato Bertetti. Con l’inaugurazione dell’Ufficio nel 1907 la Borgata cambio definitivamente nome da Ciabot d’Balma in quello definitivo di Savonera.