Il mondo è preda delle contraddizioni che l’attraversano. Oggi la forbice che distingue la qualità del benessere dal dramma della fame epovertà è talmente evidente che non consente spiegazioni o giustificazioni. Sono evidenti le responsabilità dei grandi gruppi monopolistici che grazie a politiche speculative si sono si sono adoperati di accumulare capitali, facendo inoltre opera di accaparramento delle residue fonti energetiche della terra per trarre ulteriori profitti. Non c’è nessuna cautela o attenzione per assicurare uno sviluppo più equilibrato che tenga conto che è necessario ridistribuire fra tutte le classi e i generi. Farlo riducendo sprechi e favorire l’accesso alla civiltà economica ai meno abbienti. Negli ultimi 15 anni, solo in Italia sono stati spostati 200 miliardi dalle risorse salariali ai cassieri protetti nei paradisi fiscali dei super ricchi. Tutto con il beneplacito delle classi dirigenti che ci hanno governato. Ora è inutile che i bocconiani continuino a dire la loro “autorevole” opinione. Si tenga conto che l’80% della nostra comunità reclama giustamente politiche di giustizia ed equità. Oggi il PD preferisce stare al governo con il PDL anziché aderire alla manifestazione della Fiom. Se siamo governati così, in un quadro di analoga situazione nel resto del mondo non abbiamo ragione di essere ottimisti. Qui gioca il suo ruolo la vera sinistra. Bisogna davvero che si cominci a vivere per come la pensiamo, riprendendo la lotta, altrimenti si finirà di pensare su come abbiamo vissuto. Nell’immutabilità e nella rassegnazione.