Lo spunto me lo offre Ovidio (Tristia I.9,5-6) ”Finchè sarai felice avrai molti amici, se i tempi si faranno bui, resterai solo”. Sommessamente mi permetto di dissentire. Cercherò di motivarlo con garbo. La mia vita è stata tragicamente segnata dal dramma della “partenza” della mia adorata Giulia. Il buio è pesantemente calato su di me. Un buio che grazie alla presenza di Romana, Enrico e di alcuni amici si è trasformato rapidamente in un luogo “trascendentale” che mi ha consentito di rivalutare la mia “condizione”. Grazie a costoro sono uscito dall’isolamento. Supponevo di avere pochi amici, ho riscontrato di averne di più di quanto supponessi.
Ho aggiornato il valore dell’amicizia in coloro che pur sapendo tutto di me hanno ritenuto di piacergli sempre e comunque. L’amicizia di queste persone mi ha raddoppiato le gioie possibili e dimezzato le pene e le angosce. Il collante è il comune discernimento comportamentale determinato dalla condivisa fede. Ho cominciato ad individuare il premio. Credo nel Signore poiché attraverso la fede ho cominciato ad avere fiducia superando però la soglia della normale ragione. La ragione è il più grande nemico che abbia la fede, la ragione non viene mai in aiuto delle cosespirituali ma – più spesso che no – lotta contro il Verbo divino, trattando con disprezzo tutto ciò che è emanato da Dio (spunto da M. Lutero). La fede è la più alta passione dell’uomo, nessuno ne saprà superare la soglia. Ho inoltre imparato che gli amici li si riconosce meglio nel primo minuto dell’incontro di quanto gli estranei in mille anni. Oggi ho trascorso una giornata con Suor Gianna, una santa suora missionaria e ho condiviso convivialmente la giornata con alcuni amici, genitori anch’essi che hanno visitato l’anticamera dell’inferno terreno avendo vissuto l’esperienza della perdita (provvisoria) di un figlio. Io non sono solo, vivo di luce che illumina il mio sentiero quello che mi condurrà direttamente al cuore della felicità eterna. Incontrerò e riabbraccerò Giulia. Grazie a Daniela, Beppe, Manuela, Gianna e Virgilio. Romana, Enrico ed io siamo in buone mani.