Lo sfruttamento della pesca si andava orientando verso la tinca, sia perché era quella che meglio si ambientava, sia perché manteneva sempre sul mercato un prezzo remunerativo. In prossimità del castello si era costruito un vivaio di tinche che forniva avannotti, per la semina nei laghi dopo l’asciutta. Gradualmente si era pure riusciti a liberare l’acqua della Mandria dalle qualità dei pesci nocivi. Confido di aver fatto cosa gradita.N.B: Dai miei appunti 1979.
Armando Crivelli 30 agosto 2013.